venerdì 30 giugno 2017

POESIA ECOLOGICA "ESTIVA"

Salve, oggi vi regalo la poesia proposta
quest'anno agli esami di maturità per 
l'analisi del testo, si intitola "Versicoli
quasi ecologici" ed è stata scritta da
Giorgio Caproni. 

 

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.


Qui una breve commento di Skuola.net:

L’autore nella poesia “Versicoli 
quasi ecologici” descrive l’azione 
dell’uomo sulla natura; questa 
azione che l’uomo compie è espressa 
per tutto il componimento con accezione 
negativa, l’autore infatti tramite una 
serie di negazioni ammonisce l’uomo 
per ciò che compie nei confronti del 
mare, del vento, degli animali e degli 
alberi, inoltre accusa chi trae profitto 
dall’uccisione degli animali. 
Per Caproni la natura è portatrice 
d’amore infatti lui sostiene che l’amore 
stesso finisca dove “finisce l’erba e 
l’acqua muore” e per lui la terra potrebbe 
tornare a essere bella come in principio 
se l’uomo scomparisse.

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