L'accoglienza è un'apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare - in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispetto al supremo buon costume dell'ospitalità - che appunto può essere anche solo un buon costume. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l'altro diventando un tutt'uno con lui. E anche se l'accoglienza di un vecchio amico siciliano può parere aliena rispetto all'accoglienza del conoscente giapponese, rimangono il medesimo fenomeno, diverso solo perché diverse sono le persone e le culture e il loro modo di aprirsi, il loro modo di fare entrare.
Allora la mamma ti accoglierà con gioia incontenibile quando torni a casa; si accoglierà con ottimismo la novità sconcertante; un luogo accogliente inviterà a restare; si deciderà di accogliere in casa propria un trovatello senza futuro; la domanda carica di speranze verrà finalmente accolta.
Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/accogliere
Accogliere è un verbo caldo, che
sa di abbracci e attenzioni, viene dal
lat. colligere=cogliere, che è composto
da co- insieme e lègere raccogliere.
Accogliere quindi significa aprire,
lasciare entrare, accettare, ricevere,
ma più di tutto vuol dire mettersi in
gioco, ed è molto di più della
semplice ospitalità.
Chi accoglie ci mette il cuore,
si offre, si spalanca verso l'altro,
diventando un tutt'uno con lui.
L'accoglienza è aprire le braccia
a chi chiede pane, a chi cerca
un nido caldo, a chi è affamato
di futuro... e lo vede nei tuoi occhi.
Allora la mamma ti accoglierà con gioia incontenibile quando torni a casa; si accoglierà con ottimismo la novità sconcertante; un luogo accogliente inviterà a restare; si deciderà di accogliere in casa propria un trovatello senza futuro; la domanda carica di speranze verrà finalmente accolta.
Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/accogliere
ac-cò-glie-re (io ac-còl-go)
Significato Ricevere qualcuno o qualcosa; accettare
Etimologia attraverso una presunta forma latina: accolligere, da colligere cogliere, raccogliere; a sua volta questo è composto da co- insieme e lègere raccogliere.
L'accoglienza è un'apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare - in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispetto al supremo buon costume dell'ospitalità - che appunto può essere anche solo un buon costume. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l'altro diventando un tutt'uno con lui. E anche se l'accoglienza di un vecchio amico siciliano può parere aliena rispetto all'accoglienza del conoscente giapponese, rimangono il medesimo fenomeno, diverso solo perché diverse sono le persone e le culture e il loro modo di aprirsi, il loro modo di fare entrare.
Allora la mamma ti accoglierà con gioia incontenibile quando torni a casa; si accoglierà con ottimismo la novità sconcertante; un luogo accogliente inviterà a restare; si deciderà di accogliere in casa propria un trovatello senza futuro; la domanda carica di speranze verrà finalmente accolta.
Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/accogliere
https://www.youtube.com/watch?v=3637irO8V9Y
“Solo andata” (poesia di Erri De Luca, recitata da A. Gassman
Siamo gli innumerevoli
raddoppia ogni casella di scacchiera
lastrichiamo di corpi il vostro mare
per camminarci sopra
Non potete contarci:
se contati aumentiamo,
figli dell'orizzonte
che ci rovescia a sacco
Nessuna polizia può farci prepotenza
più di quanto già siamo stati offesi
faremo i servi, i figli che non fate
le nostre vite i vostri libri di avventura
Portiamo Omero e Dante,
il cieco e il pellegrino
l'odore che perdeste
l'uguaglianza che avete sottomesso
Da qualunque distanza
arriveremo a milioni di passi
noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso
spaliamo neve, pettiniamo prati
Battiamo tappeti
raccogliamo il pomodoro e l'insulto
noi siamo i piedi
e conosciamo il suolo passo a passo
Noi siamo il rosso e il nero della terra
un oltremare di sandali sfondati
il polline e la polvere
nel vento di stasera
Uno di noi, a nome di tutti,
ha detto "non vi sbarazzerete di me
va bene, muoio, ma in tre giorni
risuscito e ritorno"
In braccio al Mediterraneo
migratori di Africa e di oriente
affondano nel cavo delle onde.
il pacco dei semi portati da casa
si sparge tra le alghe e i capelli
La terraferma Italia è terrachiusa.
Li lasciamo annegare per negare.
Nessun commento:
Posta un commento