lunedì 11 marzo 2013

COSTRUIAMO CATTEDRALI!

Quando sento i miei alunni sbuffare,
perchè non hanno voglia di venire a
scuola, di studiare, racconto loro questa
storia, a mio avviso molto significativa,
per dimostrare che cambiando la
prospettiva da cui si guardano le cose
tutto acquista un senso più alto e
profondo.

Il pellegrino e gli spaccapietre

Durante il Medioevo, un pellegrino

aveva fatto voto di raggiungere un
lontano santuario, come si usava a
quei tempi.
Dopo alcuni giorni di cammino, si

trovò a passare per una stradina
che si inerpicava per il fianco
desolato di una collina brulla e
bruciata dal sole. Sul sentiero
spalancavano la bocca grigia tante
cave di pietra. Qua e là degli uomini,
seduti per terra, scalpellavano grossi
frammenti di roccia per ricavarne
degli squadrati blocchi di pietra da
costruzione.
Il pellegrino si avvicinò al primo degli

uomini. Lo guardò con compassione.
Polvere e sudore lo rendevano
irriconoscibile, negli occhi feriti dalla
polvere di pietra si leggeva una fatica
terribile. Il suo braccio sembrava una
cosa unica con il pesante martello che
continuava a sollevare ed abbattere
ritmicamente.
"Che cosa fai?", chiese il pellegrino.
"Non lo vedi?" rispose l'uomo, sgarbato,

senza neanche sollevare il capo. "Mi
sto ammazzando di noia e fatica".
(chi rifiuta la scuola a priori, la odia
e la subisce tristemente) Il pellegrino
non disse nulla e riprese il cammino.
S'imbatté presto in un secondo

spaccapietre. Era altrettanto stanco,
ferito, impolverato.
"Che cosa fai?", chiese anche a lui, il

pellegrino.
"Non lo vedi? Lavoro da mattino a

sera per mantenere mia moglie e i
miei bambini", rispose l'uomo. (chi
studia esclusivamente in funzione
del voto o per compiacere i familiari).
In silenzio, il pellegrino riprese a
camminare.
Giunse quasi in cima alla collina.

Là c'era un terzo spaccapietre.
Era mortalmente affaticato, come
gli altri. Aveva anche lui una crosta di
polvere e sudore sul volto, ma gli occhi
feriti dalle schegge di pietra avevano
una strana serenità.
"Che cosa fai?", chiese al pellegrino.
"Non lo vedi?", rispose l'uomo,

sorridendo con fierezza. "Sto
costruendo una cattedrale".
E con il braccio indicò la valle dove

si stava innalzando una grande
costruzione, ricca di colonne, di
archi e di ardite guglie di pietra
grigia, puntate verso il cielo.
Proprio qualche giorno fa, Andrea
diceva di voler diventare astronomo,
Alessandro invece vuole iscriversi al
Politecnico e diventare ingegnere:
ecco, secondo me,  loro stanno costruendo 
una cattedrale!

(storia tratta dal blog "Piccole storie
per l'anima")





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