Dedico questi brevi pensieri ai miei alunni convinti di essere in ritardo, che hanno fretta di faretutte le esperienze,che scambiano la vita per una corsa a chi arriva primo... la prof consiglia: caaaaalmaaaaaa!!! Qualcuno si è laureato a 22 anni e ha trovato lavoro a 27; qualcuno si è laureato a 27 anni e già aveva un lavoro. C'è qualcuno che è ancora single ed ha un figlio, altri che da sposati hanno dovuto aspettare 10 anni per essere genitori. Ci sono quelli che sono una coppia, ma amano altri, quelli che si amano e non sono niente e chi sta ancora cercando qualcuno da amare. Tutto funziona secondo il nostro orologio: le persone possono vivere solo secondo il proprio ritmo. Può sembrare che i tuoi amici siano più avanti di te o che siano più indietro; però loro si trovano nel loro momento e tu nel tuo. Vivi con pazienza, sii forte e credi in te stesso; non sei in ritardo e non sei in anticipo... sei nel tuo tempo."
Ognuno ha in sé un orologio unico ed irripetibile, occorre aspettare il momento giusto per rendere speciale il proprio percorso di vita.
Un
giorno qualcuno venne a far visita a Socrate e gli disse: - «Ascolta,
Socrate, è necessario che io ti racconti come quel tuo amico si
comporta...». - «Fermati! - interruppe l’uomo saggio - Hai passato
quello che hai da dirmi attraverso i tre setacci?». - «I tre setacci?»,
rispose l’altro pieno di stupore. - «Sì, mio caro amico, - ribadì
Socrate, - tre setacci».
- «Esaminiamo allora insieme se quello che tu hai da dirmi può passare attraverso i tre setacci.
Il primo è quello della VERITA'. Hai controllato se tutto quello che mi vorresti raccontare è
vero?». - «No, io l’ho sentito raccontare, e...». - «Bene, lasciamo
stare!... Tu, però, l’avrai certamente fatto passare attraverso il
secondo setaccio, quello della BONTÀ;
quello che mi vuoi raccontare, se non è tutto vero, sarà almeno qualcosa di buono!...». Esitante, l’altro rispose: - «No, non è qualcosa
di buono, al contrario...».
- «Beh!, - disse ancora il Saggio, - cerchiamo di servirci del terzo setaccio, e vediamo se almeno è UTILE raccontare ciò che hai voglia di dirmi». - «Utile?... Non precisamente!».
-
«Ebbene, - disse Socrate sorridendo, - se ciò che mi vuoi raccontare non
è né vero, né buono, né utile, io preferisco non saperlo. In quanto a
te, io ti consiglio di dimenticarlo...».
APOLOGO GRECO Non è forse tempo che anche noi...tiriamo fuori i tre setacci e li usiamo?
8 marzo: Giornata internazionale della donna. Ho già fatto molte riflessioni su questa “Festa della Donna”, che non dovrebbe neanche chiamarsi “festa”, se vogliamo essere pignoli. Ma - si sa - in questa società consumistica tutto viene trasformato in un’occasione di guadagno. E bisognerebbe che ce ne rendessimo conto. Per esempio, come donne, chiedendo agli uomini che non ci regalino le costosissime mimose; né cioccolatini o altro. Non andando a feste organizzate perché le donne possano per una volta scimmiottare il peggio degli uomini, con gli uomini che "concedono" quell'uscita perché sanno che il giorno dopo tutto tornerà come prima.
Se volete, potete leggere quello che ho scritto finora sull'8 marzo cliccando sul link in fondo a questo post.
Oggi vorrei fare una sola riflessione. E mi rivolgo alle donne, ma anche agli uomini.
Il miglior modo di festeggiare la Giornata della donna è quella di chiedersi se state educando i vostri figli – i bambini, ma soprattutto le bambine - a credere nella parità fra uomo e donna. E prima di tutto dovete chiedere a voi stessi se siete convinti della parità.
Cari uomini, ma –al di là delle parole- credete davvero che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini? Usate parole rispettose quando vi rivolgete a loro e quando parlate di loro? Oppure fate battute sessiste – magari davanti ai figli - (apparentemente scherzando, ma in realtà tramandando un’idea della donna come persona inferiore?). Rimproverate la vostra compagna, le urlate, magari “vi scappa” anche solo il gesto di fingere di darle uno schiaffo?
A Natale le regalate il ferro da stiro? L’aspirapolvere? La pentola a pressione?
Care donne, ma –al di là delle parole- credete davvero che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini? O – magari davanti ai figli - parlate degli uomini come se fossero più importanti di voi, persone da “non fare arrabbiare”, da giustificare se vi urlano e vi rimproverano perché “non è pronto in tavola”, o non avete attaccato il bottone della sua camicia”, o preparate sempre gli stessi piatti? Magari, se vi arriva uno schiaffo, o anche solo il gesto di uno schiaffo trattenuto, vi scusate per esservi comportate male e averlo fatto arrabbiare? E continuate a parlare ai vostri figli di “cose da femmine” e “cose da maschio”, o giochi “da bambina” o “da bambino”? Vi fate aiutare nei lavori di casa solo dalla figlia femmina? Ricordatevi che tutto quello che fate insegna ai figli molto di più della parole.
Potrei continuare a lungo, ma per oggi basta. Il mio è solo un invito a festeggiare così la Giornata della donna.
Se ci pensate, vedrete quantecose fate – senza accorgervene- contro la parità di genere. O quante ne vedete fare agli altri. E vi accorgerete che ci sono molti comportamenti che potete modificare perché non ci sia più bisogno di ricordare agli uomini che le donne devono avere gli stessi loro diritti.
LUCIA ANNIBALI PRIMA E DOPO
VIDEO
LIBRI:
Promessi sposi (la monaca di Monza) - Alessandro Manzoni
Piccole donne - Louisa May Alcott
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RIVEDETE ANCHE IL POST CHE HO DEDICATO ALLA FESTA DELLA DONNA,
FATE RIFERIMENTO ALLA DONNA-ANGELO DEI GRANDI POETI, ALLA CACCIA ALLE STREGHE, AL MOVIMENTO DELLE SUFFRAGETTE, AGLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE DEDICATI ALLE DONNE....
Si tratta semplicemente di inventare un
testo che contenga quante più parole
possibile di ogni settore, usate in modo
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