sabato 23 novembre 2019

LE POESIE PIU' AMATE SUL WEB

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Gli italiani amano la poesia. 

Leggono autori sia italiani che 

stranieri, sia classici che 

contemporanei.

Ecco la classifica completa delle poesie

più amate redatta da IBS.IT:

1.    Sandro Penna – Poesie, prose e diari


Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.

**
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.

**
Ora la voce tua disparirà.
E domani cadrà anche il tuo fiore.
E nulla più verrà. Forse la vita
si spegne in un falò d’astri in amore.
2.    Francesco Sole – Ti voglio bene. #poesie
3.    Rupi Kaur – Milk and honey. Parole d’amore, di dolore, di perdita e di rinascita
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4.    Wislawa Szymborska – La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009)
La fine e l’inizio
Dopo ogni guerra
c’e’ chi deve ripulire.
In fondo un po’ d’ordine
da solo non si fa.

C’e’ chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.

C’e’ chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.

C’e’ chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c’e’ chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.

Non e’ fotogenico
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite
per un’altra guerra.

Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.

C’e’ chi con la scopa in mano
ricorda ancora com’era.
C’e’ chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto
gli gireranno intorno altri
che ne saranno annoiati.

C’e’ chi talvolta
dissotterrerà da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.

Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.

Sull’erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c’e’ chi deve starsene disteso
con la spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.


5.    Ludovico Ariosto – Orlando furioso
(lo trovate sul libro di letteratura) 
 6 – Franco Arminio – Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra
Concedetevi una vacanza intorno a un filo d’erba, dove non c’è il troppo di ogni cosa, 
dove il poco ancora ti festeggia con il pane e la luce, con la muta lussuria di una rosa.

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato. Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza.

 Prendi un angolo del tuo paese e fallo sacro. Vai a fargli visita prima di partire e quando torni. Stai all’aria aperta almeno due ore al giorno.  Ascolta gli anziani, lascia che parlino della loro vita. Fatti delle piccole preghiere personali e usale. Esprimi almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Dai attenzione a chi cade. Leggi poesie ad alta voce. Fai cantare chi ama cantare. Prova a sentire il mondo con gli occhi di una mosca, con le zampe di un cane.

7.    Gio Evan – Capita a volte che ti penso sempre
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8.    Charles Bukowski – Sull’amore
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9.    Giorgio Caproni – Tutte le poesie
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Seguono poi Antonio Socci,
Montale, Edgar Lee Masters,
Petrarca, Tasso, Leopardi, Saba
e nientepopodimeno che Omero.
BUONA POESIA A TUTTI!


domenica 17 novembre 2019

LETTERE APERTE: PAPA FRANCESCO

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Caro papa Francesco,
sono gli alunni della IIB1 e IIB2 della scuola secondaria "A.M.Ricci" di Rieti che ti scrivono, ti sembrerà un po' strano ricevere una nostra lettera, perchè di questi tempi usiamo solo i cellulari e non sappiamo nemmeno come si invia; a dire il vero più che una lettera ci è venuto fuori un poema! Abbiamo scelto di darti del tu, perché in questo momento è come se scrivessimo confidenzialmente ad un nostro nonno. Noi ti rispettiamo e ammiriamo perché sei una persona molto importante per il mondo e ti stimiamo anche  perchè hai preso il nome del nostro Santo del cuore, San Francesco, che si è tolto "le vesti" per noi.
Ti chiediamo, se puoi, di venire a trovarci presso la nostra scuola, sarebbe bello se ci facessi un regalo di Natale come hai fatto tempo fa a Greccio, ci piacerebbe tanto vederti e commentare di persona questi pensieri, un po' alla rinfusa,  che ti stiamo scrivendo.
Tu sei  una persona gentile, quando ti affacci dalla finestra per l'Angelus hai "un'illuminazione divina", in particolare questa luce la vediamo durante il  Natale, questa festa desiderata da tutti, anche da noi ragazzi, che stiamo crescendo in tanti modi diversi. E' un periodo difficile l'adolescenza: nei luoghi che frequentiamo più spesso, la casa e la scuola, spesso non ci sentiamo capiti e accettati, ci vediamo brutti e talvolta inappropriati, c'è chi crede in se stesso e chi ha sempre paura di essere da meno degli altri, molti di noi si ritengono fortunati perchè hanno genitori che li sostengono, anche se, data la differenza di età, le incomprensioni non mancano. Senza andare sul personale questo è il periodo in cui scegliamo il nostro destino, molti amano studiare, altri vanno per altre strade, non sempre belle, alcuni optano anche per la vita religiosa, una scelta che guardiamo con rispetto...
Ogni tanto diciamo qualche parolaccia, ma poi ci confessiamo, ci facciamo il segno della croce e siamo certi che il Signore ci perdona sempre.
Caro papa Francesco, parlando con sincerità, vogliamo confidarti che, in alcune parrocchie, andare a messa la domenica è  un vero e proprio peso, ogni volta è un rimprovero per noi ragazzi, tanto che siamo tentati di allontanarci dalla Chiesa. Non ci divertiamo più ad andare al catechismo dove di parla di Gesù in modo noiosissimo, se ci facessero conoscere la Sua storia  in modo più divertente ci andremmo molto più volentieri: ti chiediamo con il cuore di fare qualcosa! Quando andiamo in chiesa quasi sempre ci annoiamo perchè si parla dei problemi degli adulti ed è come se a noi non ci considerassero, comunque la gran parte di noi a Messa ci va quasi sempre. Aiutaci a cercare la fede, portaci sulla giusta strada perché, in questo momento di totale confusione, ci sentiamo incompleti.
Con il passare del tempo ci chiediamo sempre di più che cosa succederà nel futuro...il mondo sarà diverso? In meglio o in peggio? Ci sembra che il bene si scontri quotidianamente col male, la natura e gli animali, che stanno morendo,  contro le mani dell'uomo; viviamo in un mondo di plastica; a nostro parere è inutile arrabbiarsi tanto quando siamo stati noi a creare questo disastro, occorre correre ai ripari in fretta. Troviamo ingiusto che la nostra cara Terra che ci ospita e ci dà la vita stia morendo per colpa nostra, per le nostre stupide ambizioni. Noi umani siamo così,  demoliamo quando sappiamo costruire, distruggiamo i sogni quando sappiamo crearne e, ci dispiace dirlo, ma i sogni li stiamo cancellando proprio adesso, aiutaci a vedere del bello in questo mondo semidistrutto, aiutaci a credere nel lato positivo delle cose.
Ci spaventano anche il bullismo, il cyberbullismo, la violenza, quella gratuita, quella sui più deboli, come i bambini e le donne; noi sappiamo di avere in te un portavoce, perché se non si agisce in fretta il futuro sarà un futuro brutto e breve.
Speriamo che tu ci risponda, cogliamo l'occasione per farti tantissimi auguri di buon compleanno e di un sereno Natale e ti rinnoviamo il desiderio di incontrarci presto per parlare più diffusamente di questi argomenti che tanto ci stanno a cuore, sarebbe bello ricevere una lezione da un prof speciale come te!
Dacci la tua benedizione, noi ti mandiamo un abbraccio grande come il mondo, ti aspettiamo a braccia aperte.
Con affetto, gli alunni delle classi IIB1 e IIB2

P.S.Ti chiediamo di pregare per i nostri nonni che non ci sono più, noi tutti pregheremo per la tua salute, affinchè tu possa difendere il bello che c'è dentro e fuori di noi per tanti anni ancora.

giovedì 14 novembre 2019

IL NOSTRO INNO


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L’inno nazionale italiano fu composto da Goffredo Mameli all’eta’ di 20 anni, due anni prima di morire (Genova 1827, Roma 1849). Mameli era un giovane patriota, che ebbe il coraggio di esporre il tricolore durante l’assedio austriaco, che organizzo’ una spedizione in aiuto di Nino Bixio durante l’insurrezione di Milano, che fu arruolato come capitano nell’esercito di Garibaldi. Un coraggioso morto si’ in battaglia, ma in maniera assurda: fu ferito alla mano dalla baionetta di un compagno d’armi durante la liberazione di Roma, ma la ferita si infetto’ e mori a soli 22 anni.
L’inno di Mameli in origine si chiamava Il canto degli italiani e fu messo in musica da Michele Novaro. Fu composto nel clima patriottico che sfociò poi nella guerra contro l’Austria. Successivamente fu Giuseppe Verdi a sceglierlo come inno a simboleggiare la patria (a discapito della Marcia reale). L’inno di Mameli diventa inno nazionale nel 1946, dopo la proclamazione della Repubblica 
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mercoledì 6 novembre 2019

CONTRO IL RAZZISMO

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Stiamo studiando la tratta degli
schiavi, che brutta storia!
E' orrendo sapere che così è stato...

Ecco qualche riflessione:

Balotelli: "Cori razzisti? Mia figlia ha visto tutto, fa male il triplo". L'attaccante ha parlato alle Iene: "Ho fermato il gioco perché basta, mi sono rotto le pxxxe. Se mi dici scemo lascio stare ma se mi dici negro no, non posso"
(Non sono un'ammiratrice di questo calciatore, ma lo appoggerò sempre e comunque)
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Anch'io sono l'America

Anch’io canto l’America.
Io sono il fratello più scuro.
Mi mandano a mangiare in cucina
Quando vengono ospiti,
ma io rido
e mangio bene
e divento forte.
Domani,
siederò a tavola
quando vengono gli ospiti.
Allora
Nessuno oserà
Dire di me
E poi,
vedranno come sono bello
e si vergogneranno:
anch’io sono l’America. 


Langstone Hughes
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