mercoledì 30 gennaio 2019

NO ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Buongiorno ragazzi, eccovi degli spunti
di riflessione per approfondire il tema
della disabilità e delle barriere architettoniche
(e non solo), per il nostro concorso
"UNA CITTA' PER TUTTI".

Parto con le storie di amici che, chi mi segue
con attenzione, già conosce. Ad esempio Maria
che all'arrivo di un bambino disabile nel suo
orfanotrofio, vincendo tutti gli ostacoli, gli dona
l'amicizia e la "vita" che, solo apparentemente, non
può avere.



Ora vi presento Nick, sembrerebbe sfortunato,
tanto sfortunato; seguite le sue parole, poi ne
discutiamo insieme...


Bebe Vio la conosciamo tutti, lasciamoci
trascinare dal suo entusiasmo...
Infine guardate quanta naturalezza
negli occhi di questi bambini e quanto
pregiudizio in quelli degli adulti...
Ripensate anche alla pubblicità della
birra Guinness (basket in carrozzina),
al corto The present (ragazzino-cagnolino),
alla canzone "di Jacopino" di L.Baglioni,
riflettete sugli aforismi che leggerete di
seguito, quindi producete qualcosa di
veramente bello ed emozionante. Fiaba,
racconto, fumetto, quello che volete,
metteteci del vostro, lasciate liberi la
testa e il cuore, spingetevi più lontano
che potete. Buon lavoro💗

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lunedì 28 gennaio 2019

CONSIGLI DI LETTURA

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Finisce qui il nostro Laboratorio di lettura,
vi lascio con un sincero grazie e tanti titoli
di libri tra cui spulciare quando sarete a 
corto di idee.
Un bacione grande, la prof.

Classi Prime

Alcott, Piccole donne
Giuseppe Festa, Il passaggio dell’orso, Salani editore
Calvino, Il visconte dimezzato
Calvino, Il cavaliere inesistente
B. Leslev, Cornelia e le strabilianti avventure delle sorelle Somerset
T. Buongiorno, Il mio cuore è una piuma di struzzo
P. Maal, Il campione
L. Gaardner, Tre sorelle nel bosco
M. Bini, Dakota 11
G. Quarzo, Clara va al mare
I. McEwan, L’inventore di sogni
L. Gaardner, C’è nessuno?
K. Paterson, Parsifal
L. Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni
Baum, Il mago di Oz
Buzzati, La famosa invasione degli orsi in Sicilia
Buzzati, Il segreto del bosco vecchio
Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston
Dahl, Il GGG
Dahl, Le streghe
Dahl, Matilde
Lewis, Il leone, la strega e l’armadio
Ende, Le avventure di Jim Bottone
London, Zanna Bianca
O’ Dell, L’isola dei delfini blu
Pitzorno, Ascolta il mio cuore
Rodari, C’era due volte il Barone Lamberto
Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale
Rowling, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Sachar, Buchi nel deserto
Sepulveda, Storia della gabbianella e del gatto…
Twain, Il principe e il povero
Twain, Le avventure di Tom Sawyer
Verne, Il giro del mondo in ottanta giorni

Classi Seconde

Ammanniti, Io non ho paura
D'Adamo, Iqbal
Stevenson, Dr. Jekyll e Mr. Hide
Christie, Assassinio sull’Orient Express
Christie, Macabro Quiz
Doyle, Uno studio in rosso
Doyle, Il mastino dei Baskerville
Ende, Momo
London, Il richiamo della foresta
Pennac, L’occhio del lupo
Stevenson, La freccia nera
Stoker, Dracula
Catozzella, Non dirmi che hai paura
Tolkien, Lo Hobbit
Tolkien,Il signore degli anelli
Twain, Le avventure di Huckleberry Finn
Lee, Il buio oltre la siepe

Classi Terze

Burnett, Il giardino segreto
Baricco, Novecento
Ellis, Sotto il burqa
Calvino, Il barone rampante
Calvino, Le città invisibili
Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore
D’Adamo, Storia di Iqbal
D’Adamo, Mille pezzi al giorno
Frank, Diario
Garlando, Mio papà scrive la guerra
Hosseini, Il cacciatore di aquiloni
Mastrocola, Una barca nel bosco
Molnar, I ragazzi della Via Paal
Levi, Una valle piena di stelle
Morante, L’isola di Arturo
Morante, La Storia
Pasolini, Ragazzi di vita
Pirandello, Il fu Mattia Pascal
Pirandello, Uno, nessuno, centomila
Salinger, Il giovane Holden
Uhlman, L’amico ritrovato

Consigli tratti da Ragazzi in blog.com
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sabato 26 gennaio 2019

GLI ULTIMI SOPRAVVISSUTI


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Gli ultimi sopravvissuti ci lasciano,
le loro parole lottano contro il velo degli
anni e  la paura della dimenticanza;
dopo una vita consumata nel ricordo,
Edith Bruck ci  descrive, con i suoi versi
annichiliti, la lucida follia di chi, sono certa,
ha dovuto convivere con le tante colpe
commesse.

Arrivo
Il grembo del sistema di colpo ha partorito
gemelli a milioni.
Le sue ruote gonfie di odio e di obbedienza
urlano ordini.
Sbucano dalle nebbie e le palandrane grige
come impazzite si spostano in continuazione
ci colpiscono alla cieca rompendo la fila
guadagnata con pugni e calci e colpi di fucile.
Le orecchie sono sorde, le parole
le inghiotte il vento
che dalle fabbriche di morte
porta odore di carne bruciacchiata e cenere
sulle nostre teste calve di colpe non commesse.


Ora vi consiglio di vedere questo cortometraggio
del 1997 di Ettore Scola, (non è lento ragazzi,
credetemi!) è attualissimo, il finale vi sorprenderà;
eccovi il link, purtroppo non me lo carica:
https://www.youtube.com/watch?v=ks8gqngvF_A


In un angolo del campo di concentramento, 
a un passo da dove si innalzavano gli infami 
forni crematori, nella ruvida superficie di 
una pietra, qualcuno, chi?, aveva inciso 
con l’aiuto di un coltello forse, o di un chiodo, 
la più drammatica delle proteste: “Io sono 
stato qui e nessuno racconterà la mia storia”.
Luis Sepulveda


Domani mattina, al risveglio, dedichiamo un
minuto del nostro tempo al "ricordo", glielo
dobbiamo...
 

giovedì 17 gennaio 2019

PER STUDIARE L'ODISSEA...

...aiutiamoci con questi video che,
tra una risata e un approfondimento,
ci fanno studiare con più leggerezza.

Eccone alcuni:
http://www.ovovideo.com/odissea/







venerdì 11 gennaio 2019

FIABE IN DIALETTO REATINO

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Tradurre le fiabe tradizionali in dialetto
avvicina ancor di più i giovanissimi ai nonni,
alle loro radici, ad un mondo passato da
poco eppure da anni luce!
Vi riporto la fiaba di Cappuccetto Rosso
nella versione di Leonardo, con piccole
chicche esilaranti tratte dai lavori di
Giulia M., Alessandro Co. e Francesca.

Ce staea na orde 'na munella che se
chiamaa Cappuccittu Rusciu, prechene
tenea 'na mantella roscia.
'Na matina a mamma glié 'ice:
"Ba' da nonneta e pija stu panarillu 
co le mela e 'na bottiglia dde 'inu,
che ella pora 'ecchia sta  'ccisa".
"Me raccommanno de statte sitta e non
parlà co niciunu".
Ma ella bardascetta 'ntellottita 'cchiappa 
pe' tronca e oppu pocu glié se para 'nnanzi 
lu lupu e furbu furbu je 'ice: "Bongiorno 
bella pottarella, do' ba'?"
Sta lecia non glié 'ice do sta a glì?
Socì lu lupu la saluta e se sbriga pe arrià 
prima dde essa da la nonna.
Lu lupu arria 'nnanzi a la casa de
ella pora 'ecchietta, dice de esse Cappuccittu, e
ell'entra 'ntontita je ice :"bbe' 'entro,
tocca!",  e oppu se la magna come
'na fera.
Oppu pocu aria pure Cappuccittu e troa la
'ecchia a lettu. Glie dà 'nu sguardu e
glié 'ice: "Que 'recchie ròsse che ce té!"
Lu lupu traestitu da nonna responne:
"Pe sentitte meglio!"
Que occhi rossi che ce té!
Ma pe' remiratte meglio Cappucce'"
Que bocca ròoossa che tenghi!"
Ce idi bene Cappucce' prequene socì
me te magno mejo!"
Lu lupu sompa jo' da lu lettu e se la 
magna!
Co' tutta sta caciara aria lu cacciatore
che, co lu schioppu, 'mpallina lu lupu
e co 'n  cortellu lu strippa e tira fore
elle du lecie; oppu lu cacciatore je
ce mette 'entro li sassi; quanno 'a bestia
se rizza non je la fa a camminà,
e, come 'n salame, se cae 'entro
a lu Velinu.
Socì Cappuccittu ha capitu prequene
non dee da parla co' niciunu e se dee
sta sitta.
Visseru tutti felici e contenti: Cappuccittu
co la nonna e lu cacciatore co a pelliccia
de lu lupu!

(chiedo scusa ai cultori del nostro
dialetto, si accettano correzioni!)

martedì 8 gennaio 2019

SIAMO RICCHI O POVERI?





Mia sorella mi ha inviato questa breve storia
qualche tempo fa, l'ha trovata esposta sulla
parete di una camera d'albergo; nonostante i
molteplici dubbi che mi suscita, trovo che la
morale di fondo sia più che valida.


" Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse 
che significa essere povero, gli fece passare una 
giornata con una famiglia di contadini
Il bambino passò tre giorni e tre notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre 

gli chiese:
- Che mi dici della tua esperienza ?
- Bella – rispose il bambino.
... Hai appreso qualcosa ? Insistette il padre
1 – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.
2 – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, 

che arriva in fondo al giardino. Loro hanno un 
fiume, con acqua cristallina, pesci e piante 
acquatiche.
3- Che abbiamo la luce elettrica nel nostro 

giardino ma loro hanno le stelle e la luna 
per illuminarli.
4 – Che il nostro giardino arriva fino al muro. 

Il loro, fino all’orizzonte.
5 – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo 

coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
6 – Che noi ascoltiamo CD... Loro ascoltano 

una sinfonia continua di cicale, grilli e altri 
animali...
...tutto ciò, qualche volta accompagnato dal 

canto di un vicino che lavora la terra.
7 – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò 

che cucinano loro, ha il sapore del fuoco
lento
8 – Che noi per proteggerci viviamo circondati 

da recinti con allarme... Loro vivono con le 
porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro 
vicini.
9 – Che noi viviamo collegati al cellulare, 

al computer, alla televisione. Loro sono 
collegati alla vita, al cielo, al sole, 
all’acqua, ai campi, agli animali, alle 
loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimane molto impressionato 

dai sentimenti del figlio. Alla fine il 
figlio conclude:
grazie di avermi insegnato quanto 
siamo poveri!

A metà strada tra "Il principe e il povero"
di  Mark Twain e la storiella appena letta
c'è questo video, emblematico di un mondo
tutto proiettato verso il progresso, ma che
ogni tanto si volta indietro, riflettendo con
sana nostalgia su ciò che abbiamo sacrificato
sull'altare del "moderno" benessere.