giovedì 30 gennaio 2014

ETIMOLOGIA: PRESENTE

Il post dei due malati mi offre
l'opportunità di riflettere sulla
etimologia della parola presente,
che deriva dal lat. prae=innanzi+
sum=sono, quindi come nome significa
dono, cioè cosa che è posta innanzi,
offerta.
Il presente è un dono, un omaggio,
non a caso in inglese regalo si dice
present, in  italiano presente.
Sant'Agostino scriveva che non
esistono passato, presente e futuro
ma solo il presente del passato che
è la memoria, il presente del presente
che è la visione e il presente del futuro
che è l'attesa,  tutta la vita è comunque
solo e soltanto un dono e con questa
consapevolezza va vissuta....
Ve lo spiega meglio questo breve
magnifico video.

mercoledì 29 gennaio 2014

LA GENEROSITA' E' UN DONO
















Per invitare i miei alunni ad essere
generosi, a prescindere dall'immediato
"ritorno", racconto loro questa storia
toccante e delicata; trovo che le storie
siano un grande dono, un prezioso
presente per l'anima...
  
IN OSPEDALE

Due uomini, entrambi molto malati,
occupavano la stessa stanza d’ospedale.
A uno dei due era concesso di mettersi seduto
sul letto per un’ora ogni pomeriggio; il suo
letto era vicino all’unica finestra della
stanza, l’altro uomo doveva restare sempre
sdraiato.
Pian piano i due uomini fecero conoscenza e
cominciarono a parlare per ore. Parlarono
delle loro mogli e delle loro famiglie, delle
loro case, del loro lavoro, e dei viaggi che
avevano fatto.
Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto
vicino alla finestra poteva sedersi e passava
il tempo raccontando al suo compagno di
stanza tutte le cose che poteva vedere fuori
dalla finestra.
L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per
quelle singole ore nelle quali il suo mondo
era reso più bello e più vivo da tutte le cose
e dai colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso
laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua
mentre i bambini facevano navigare le loro barche
giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra
fiori di ogni colore e c’era una bella vista della
città in lontananza.
Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva
tutto ciò nei minimi dettagli, l’altro chiudeva gli
occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra
descrisse una parata che stava passando; sebbene
l’altro non potesse sentire la banda, poteva
vederla con gli occhi della sua mente, così come
l’uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l’infermiera trovò il corpo senza
vita dell’uomo vicino alla finestra, morto
pacificamente nel sonno.
L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli
inservienti per portarlo via.
Non appena gli sembrò appropriato, l’altro
uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino
alla finestra.
L’infermiera fu felice di fare il cambio e, dopo
essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò
su un gomito per vedere il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò pian piano per guardare
fuori dalla finestra vicina al letto.
Essa si affacciava su un muro bianco.
L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva
avere spinto il suo amico morto a descrivere
delle cose così meravigliose al di fuori da
quella finestra.
L’infermiera rispose che l’uomo era cieco
e non poteva nemmeno vedere il muro.
“Forse, voleva farle coraggio” disse.

Vi è una tremenda felicità nel rendere felici
gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità
divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi
che il denaro non può comprare oggi.
La vita è un DONO, è per questo motivo che si
chiama PRESENTE!

lunedì 27 gennaio 2014

SHOAH: L'AMICO RITROVATO

In vista della rievocazione annuale
del Giorno della Memoria abbiamo
letto in classe, non integralmente per
mancanza di tempo, il libro di Fred
Uhlman "L'amico ritrovato".
La trama si è srotolata lentamente,
senza grandi slanci, ma poi il finale:
quelle due ultime righe   regalano
lacrime e sorrisi, un bagliore di luce
dopo tanto buio.

Per fare il confronto libro/film, ho
scelto un corto girato dagli alunni di
una scuola media della provincia di
Latina;  al di là della cadenza dialettale
e dell'inpaccio nei movimenti degli
studenti-attori, che sono stati comunque
bravissimi nei loro ruoli, trovo sia
riuscito in pieno lo sforzo di rendere
il valore supremo dell'amicizia,
riconquistata dopo anni di dolorosa
disillusione.
Complimenti alla prof.ssa Linda Brusca
che ha curato la regia.

giovedì 23 gennaio 2014

IL DOVERE DELLA MEMORIA

IL DOVERE DELLA MEMORIA
E’ un dolore che si rinnova ogni anno.
 Per  dare una misura più concreta a numeri
e parole consiglio sempre ai miei allievi
di cominciare a contare da uno …... a sei
milioni , ad ogni numero corrisponde una
vita, un volto, una famiglia, dei progetti,
dei sogni …. non riuscendo a  contarne che
poche decine ci accontentiamo di
ricordare i bambini più piccoli e indifesi,
i più innocenti tra gli innocenti.










NON  MI AVRETE di Lodovico Belgiojoso:
Ho fame, non mi date da mangiare,
Ho sete, non mi date da bere,
Ho freddo, non mi date da vestire,
Ho sonno, non mi lasciate dormire!
Sono stanco, mi fate lavorare,
sono sfinito, mi fate trascinare
un compagno morto per i piedi,
con le caviglie gonfie e la testa
che sobbalza sulla terra
con gli occhi spalancati…
Ma ho potuto pensare una casa
in cima a uno scoglio sul mare
proporzionata come un tempio antico.
Sono felice: non mi avrete.

LA NOTTE di Elie Wiesel
Mai dimenticherò quella notte,
la prima notte nel campo,
che ha fatto della mia vita
una lunga notte
e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti
dei bambini di cui avevo visto
i corpi trasformarsi in volute
di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme
che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno
che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono
il mio Dio e la mia anima,
e i miei sogni, che presero
il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi
condannato a vivere quanto Dio stesso.
MAI.
 Questi sono i video visti in classe:
 

sabato 18 gennaio 2014

NEOLOGISMO:DEMATERIALIZZAZIONE











Amo scoprire parole nuove, sono
riconoscente a chi me ne suggerisce,
lo considero un regalo prezioso; ascolto
con avidità i miei interlocutori, leggo
sempre con la matita in mano, quando
ne intercetto una alla tv corro subito
ad annotarla nella mia fatidica rubrichetta
azzurra, che cresce, cresce, cresce....
vero ragazzi?

Questa volta per spiegare la parola al
meglio ho mostrato loro questa clip
veramente "gustosa" ed efficace,
(ringrazio infinitamente il maestro
Roberto per la parola e per il video)

venerdì 17 gennaio 2014

DAL FILM AL LIBRO(2)

Questa settimana per il racconto
di avventura ci cimenteremo sul
"ricalco" di una breve, intensa e
avvincente scena tratta dal film
"L'ours",  del 1988, del regista
Jean-Jacques Annaud, ispirato
al romanzo di Curwood "The
grizzly king".

L'obiettivo è quello di comunicare al
lettore la paura, l'ansia, la disperazione
e infine la tenerezza; il consiglio è di
lasciarsi ispirare dall'azione, senza
trascurare  l'ambientazione e il "sonoro".

"Non c'è legge del più forte quando
a dominare è l'amore"

mercoledì 15 gennaio 2014

E SE DANTE FOSSE STATO REATINO?













….la Divina Commedia  sarebbe scritta
più o meno così:
Eccu che benea 'nnanzi a nui co la barca
un vecchiu co li capilli e la barba bianchi
che iea strillenno:"Guai a vui anime cattie!
scordatee de reedè mai lu celu:
io bengo pe' portavve all'antra ria,
ne le tenebre eterne, a lu callu e a lu friddu.
E tu che sta eccu, viu,
scanzate da issi che so morti.
Ma oppu che bedde che non me ne jeo,
isse:"Pe antra strae, pe antri porti
arrierai a ria, non passannu pe' ecco,
'gna che te porti 'na barchetta più liggera.
E Virgiliu a issu: "Caro', datte pace:
cosci' se ole loco lane  do' se pote
ello che se ole, e non chiee nient'antru.
Ecco allora che je se carmò lu barbone
a lu barcarolu de la padule niru,
che 'ntornu all'occhi tenea rote de focu.
Ma elle pore anime, addolorate e nuacchie,
cambiaru de colore e sbatteru li enti,
oppu che inteseru le male parole:
jeanu biastimanno Dio, e li parenti, e
l'ommini tutti, lu loco, lu tempu e lu padre
de lu padre e tutti li figli.
Oppu se ne jeru tutte 'nzieme,
piagnenno disperate, alla cattia ria
che aspetta tutti l'ommini  che de Dio
non au paura.
Caron diaulu, co l'occhi de bracia
glie se para 'nnanzi, e tutti piglia
e scrocchia remate a chi non s'aina.
Come quanno d'autunnu se cau le foglie,
l'una appressu all'antra, finchè lu ramu
spoju le ede tutte pe terra,
coscì le cattie semenze de Adamo
se jettanu su ella ria una pe una,
come cellitti che respunnu a lu rechiamu.
Coscì se ne jeanu sopra ll'acqua nera
e prima che arriasseru de là
già, ecco, n'antru mucchiu se nn'era fattu.


Esilarante la versione di Stella e padre,
complimenti! presto aggiungerò quella di
Chiara e nonna.  
Il dialetto rappresenta la memorie della
vita; per la Montessori ha un potere
vitale nei giovanissimi, è cultura e come
tale va preservato.
Tra le risa generali abbiamo immaginato
un Dante reatino, lo sentiamo così ancora
più vicino....chissà se ride anche lui?

(da un'idea suggeritami da Emanuele e
Michele che mi hanno mostrato un recente
numero di Focus, con le versioni in vari
dialetti italiani delle più  famose terzine
dantesche)

P.S. mi scuso per le imprecisioni fonetiche
o lessicali che potrebbero urtare la
sensibilità dei reatini doc, amo solo
far giocare i miei studenti con l'arte vera!

martedì 14 gennaio 2014

PITTURA E POESIA: ARTI A CONFRONTO




















E' bello "fondere le materie", i ragazzi
si sorprendono, sembra quasi una
trasgressione; dovrebbe diventare 
un'abitudine! 
Questa settimana abbiamo lavorato
su una poesia di Munch che descrive
il quadro da lui stesso dipinto: “L’urlo”.
A mio avviso, anche se l’impatto visivo
è potentissimo, le parole tengono testa
all’immagine, perlomeno ci provano….

Una sera passeggiavo per un sentiero,
da una parte stava la città e sotto di me il fiordo.
Ero stanco e malato.
Mi fermai e guardai al di là del fiordo
- il sole stava tramontando -
le nuvole erano tinte di un rosso sangue.
Sentii un urlo attraversare la natura:
mi sembrò quasi di udirlo.
Dipinsi questo quadro,
dipinsi le nuvole come sangue vero.
I colori stavano urlando.









Quale sarà il compitino per casa per i
miei alunni ? Osservare un quadro di Van Gogh
(dato che stiamo studiando i Paesi Bassi in 
geografia, non solo per questo naturalmente!) 
e trarne dei versi che lo raccontino a parole,
se si incontrano difficoltà si ricalca la poesia
di Edvard Munch.
Alla LIM abbiamo visto queste animazioni:


domenica 12 gennaio 2014

DAL FILM AL LIBRO!

Normalmente dal testo letterario si realizza
la trasposizione filmica.
Ho avuto l’idea di far lavorare i miei alunni
al contrario: con la LIM ho mostrato loro
questa scena, (cliccare sul link o cercare su
youTube Indiana Jones- scena ponte), che adorano,
tratta dal film “Indiana Jones e il tempio maledetto”;

 la consegna  è di "convertire" a parole ciò che
si è osservato, cercando di rendere sulla carta
l’atmosfera adrenalinica che  caratterizza la
sequenza; compito arduo, ma niente è impossibile
per i miei ragazzi bramosi di avventure forti,
estreme....

mercoledì 8 gennaio 2014

BEFORE I DIE I WANT















Questo lavoro nasce da un suggerimento
della prof  Isabella Milani; in un suo post
ha fatto riferimento alle lavagne murali
che a New Orleans permettono ai turisti
di lasciare il loro “sogno-desiderio” scritto
sui muri della città. Una giovane artista
Candy Chang  ha ideato queste
lavagne a cielo aperto per dare sfogo
alla fantasia e alle passioni della gente
di mezzo mondo, non so se in Italia ce
ne siano, nella nostra classe si.
Abbiamo scritto tanti “before I die..”, quindi
abbiamo selezionato i più significativi…
guardate cosa è stato capace di fare
Sebastiano!
10 con lode, si può dare di più?!




giovedì 2 gennaio 2014

ADDIO AL 2013

Salutiamo il 2013 con un video
che cataloga gli eventi più
emozionanti e drammatici 
che lo hanno caratterizzato:
Malala ci ha fatto commuovere
e riflettere,  Mandela ci ha
lasciato la sua potente eredità
morale, papa Francesco ci stupisce
sempre con la sua sconvolgente
umanità ....e poi tutti i vostri idoli
sportivi e musicali.
Buon anno a tutti voi, che siano 365
giorni di sorrisi, soddisfazioni, impegno,
obiettivi raggiunti, speranza, buone
azioni,....mi fermo qua, che ne dite?

LESSICO SPECIFICO E NEOLOGISMI/1

Quest'anno stiamo lavorando
sul lessico specifico e settoriale,
la lingua viva, in movimento,
sempre ricca di neologismi e
importazioni.
Partiamo da un argomento che
sta molto a cuore ai giovani:

LA MODA
look
ecopelle
british
grunge
blacklook
casual
glam/glamour
must (have)
minibomber
maxibag
animalier
mood
outfit
urbanstyle
mise
look total black
minipull
dark
silver
decolleté
groupie
fashion
atelier
oversize
trend (y)
bon ton
extraslim

...e per fortuna che l'Italia è la
patria della moda!!!!!!!!!