La gentilezza delle parole crea fiducia.
La gentilezza di pensieri crea profondità.
La gentilezza nel donare crea amore.
Cerco di spiegare ai miei alunni
quanto sia importante scegliere
le parole giuste quando si scrive
un qualunque testo. Le parole sono
"armi" che possono colpire, ferire
o "piume" che sanno accarezzare,
coccolare, occorre usarle nel modo
giusto; a volte basta solo spostarle,
in altri casi è bene cambiarle proprio....
più spesso infine per esprimere un
concetto basta modificare il punto di
vista!
Quest'anno voglio ricordare la morte
di Giovanni Falcone, con un brano
tratto dal romanzo "Ciò che inferno
non è " di Alessandro D'Avenia:
parla di 3P, Padre Pino Puglisi,
(vittima innocente della mafia perché
"si portava i picciriddi cu iddu"), di
Falcone, di Borsellino e di tutti coloro
che, a costo della vita, si sono schierati
contro il male di una "cosa, che nostra
non è":
Quando un branco di lupi non riesce a trovare più prede, a far bottino, ad azzannare e nutrirsi, quando un branco di lupi perde il proprio territorio di caccia, le tane, la forza, reagisce massacrando il più debole del branco. Si nutre della propria carne. Gli uomini-lupi fanno allo stesso modo, sacrificano chi gli è vicino per sentirsi forti. E scelgono il più debole. Così recuperano controllo e potere. Ma tra gli uomini accade che proprio il sacrificio del più debole risvegli chi se ne stava in disparte, indifferente o impaurito. Il suo sangue nutre loro più dei lupi che lo hanno divorato.
Ho scoperto, grazie al mio alunno
Sebastiano, una preghiera speciale,
è una sorta di ricalco poetico del
Padre Nostro, è un canto solenne
e disperato al nostro Mare, teatro
di civiltà preziose e avventure senza
tempo, sconvolto da tanto sangue
innocente, che macchia le sue acque
care ai nostri Padri.
Erri De Luca ha recitato questa sua
poesia, sull’ultima tragedia nel Canale
di Sicilia, nel programma "Piazza pulita";
“Mare nostro” non è cheuna dolorosa
riflessione sulla vita, sulla morte, sulle
vane speranze sulle quali veglia il
Mediterraneo, con la sua tenera carezza
ed il pietoso abbraccio....
Mare nostro che non sei nei cieli e abbracci i confini dell’isola e del mondo, sia benedetto il tuo sale, sia benedetto il tuo fondale. Accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde, i pescatori usciti nella notte, le loro reti tra le tue creature, che tornano al mattino con la pesca dei naufraghi salvati.
Mare nostro che non sei nei cieli, all’alba sei colore del frumento, al tramonto dell’uva di vendemmia, ti abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste.
Mare nostro che non sei nei cieli, tu sei più giusto della terraferma, pure quando sollevi onde a muraglia poi le abbassi a tappeto. Custodisci le vite, le visite cadute come foglie sul viale, fai da autunno per loro, da carezza, da abbraccio e bacio in fronte di madre e padre prima di partire. AMEN
Ragazzi ecco il video di cui vi parlavo
stamattina in classe; condivido in pieno
l'idea di scuola di Alessandro D'Avenia,
e voi cosa ne pensate? Ne parliamo lunedì....
Ringrazio Alessandro D'Avenia per averci
ricordato l'interessante etimologia della parola
libero, che in latino vuol dire figlio; non
dimentichiamo che "noi siamo figli quando
sentiamo di appartenere pienamente a qualcuno,
quando qualcuno ci ama anche per i nostri difetti.
Solo questo ci rende liberi."
A pensarci bene la radice lib- si collega anche
ai termini libidine, libare, libagione, liberale,
tutte parole belle, positive, legate all'idea del
piacere, del gusto e del gradimento.
"La libertà è decidere per cosa giocarsi la vita.
Il contrario di liberus in latino è captivus,
cioè prigioniero, forse allora tanti ragazzi
cattivi, perchè non liberi, semplicemente non
appartengono a nessuno...il segreto è trovare
a chi appartenere, nelle mani di chi mettere le
nostre vite. Solo trovando questa appartenenza
essenziale, solo sentendosi liberi si è forti, si
affronta l'esistenza con coraggio e fermezza,
solo così si scopre di avere le ali!
Chi è più libero del “Gabbiano Jonathan
Livingston” di Richard Bach?
Jonathan non è come gli altri gabbiani,
lui vuole imparare a conoscere il proprio
corpo, i propri limiti, vuole migliorarsi e
sfruttare al massimo le proprie capacità.
Per questo mentre tutti i suoi compagni
dormono lui volteggia “libero” nel cielo
infinito, sempre più in alto, al limite estremo
delle sue forze.
Vi auguro ragazzi di riuscire ad ascoltare
il cuore, restando fedeli alla vostra volontà,
ai vostri sogni, e ricordate sempre le parole di
Gandhi, per il quale comunque:
"Non vale la pena avere la libertà, se questo
non implica avere la libertà di sbagliare". da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/amico/frase-122822?f=w:278>
Vorrà pur dire qualcosa se la parola madre
è l'anagramma della parola sogno?!
Ecco le poesie che dedicheremo quest'anno
alle nostre onnipresenti, instancabili,
amorevoli...eternamente innamorate MAMME:
ECCO LA TUA CASA di Daniele Mencarelli Ecco la tua casa i paesi che farai tua terra ecco i visi di famiglia ancora sfocati alla tua vista, del mondo niente altro ti serve, crescerai di stupore in scoperta vedrai cose figlie all’universo cose piccole con dentro un vento da scoperchiare il petto, come gli occhi di tua madre innamorati sui tuoi ancora ciechi.
SEI SOLO UNA MADRE? Si, sono una Madre!!!! E questo fa di me una sveglia mattutina ...una cuoca ...una donna delle pulizie ...una cameriera ...un' insegnante ...un' infermiera ...un' addetta alla sicurezza ...una fotografa ...un taxi ...una consigliera ...un' organizzatrice di eventi ...una decoratrice d'interni ...una curatrice d' immagine ...un' operatrice di pace ...un' assistente personale ...una psicologa e una cacciatrice di mostri sotto il letto!!!! Non ho vacanze...né malattia ...né riposo settimanale ...lavoro giorno e notte ...sono reperibile 24 ore su 24 ...7 giorni alla settimana ...per il resto della mia vita!
Ho proposto oggi un video terapeutico,
trovo sia una buona cura per chi "soffre",
più o meno gravemente, di adolescenza.
I ragazzi sentono di essere chiamati in
causa e di condividere pensieri, dubbi,
paure e problemi con migliaia di altri
giovani, nessuno è più solo!!!!
"Il vero coraggio è quello di essere
fragili....tu sei bello!"
Il laboratorio di lettura "Lettori in
gioco" ha bandito il concorso "IL
LIBRO DEL CUORE".
Tutti gli alunni della scuola, con
appositi volantini, sono
stati invitati a scrivere su piccoli
foglietti il titolo del libro più
bello che avessero letto, imbucandolo
in una deliziosa scatola colorata,
decorata con aforismi sulla lettura,
posta all'ingresso della scuola.
Dopo una ventina di giorni, effettuato
lo spoglio dei "voti", i ragazzi hanno
stilato la lista dei dieci libri più letti
ed amati nella nostra scuola.
Eccola:
1- COLPA DELLE STELLE - John Green
2- HARRY POTTER -J.K.Rowling
3- BRACCIALETI ROSSI - Albert Espinosa
4- IL DIARIO DI ANNA FRANK
5- IL DIARIO DI UNA SCHIAPPA- Jeff Kinney
6- STORIA DI IQBAL- Francesco D'Adamo
7- PICCOLE DONNE - Louisa May Alcott
8- BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE- Alessandro D'Avenia
9- I RAGAZZI DELLA VIA PAL - Ferenc Molnar
10- AMORE 14 - Federico Moccia