....perché io sono unico e speciale.
Ripetetevelo sempre ragazzi!
Vi auguro un 2015 ricco di idee,
impegni, scelte "da grandi" e sogni
che cominciano a prendere forma e
profumo di futuro...
Questa è la poesia che vi dedico,
fatene la vostra bandiera:
Un' etimologia legata alle feste,
alla lontananza, a tutte le distanze...
Nostos in greco è il ritorno, algos il
dolore, nostalgia è il malinconico
struggimento per il desiderio irrealizzato
del ritorno.
Questa parola fu coniata da Johannes
Hofer, un medico che, a fine Seicento,
visitando i soldati al fronte, notava che
non mangiavano, languivano pian piano,
morivano di dolore; un male interiore che
bruciava nei loro cuori, un desiderio senza
fine di riabbracciare le persone care, rivedere
i luoghi più amati, riappropriarsi dei propri
giorni perduti.
Gli animali muoiono di nostalgia, Argo
non si spegne rivedendo Ulisse?
Nostalgia è anche voglia di tornare
indietro nel tempo, di rivedere chi
si è perduto, di riaggiustare i cocci
di una vita andata in frantumi: che
tenerezza Lucia che saluta i suoi monti,
i suoi sogni, il futuro che pareva già scritto.
E' il "mal du pay", il dolore della casa,
implacabile, straziante (pensiamo all'esilio
di Dante o Foscolo) un sentimento
che si cura solo col ritorno e in alcuni
casi neanche con quello, forse col
ricordo, medicina dolceamara che riavvicina
il mondo scomparso....magari solo dagli
occhi!
Auguri di cuore a tutti i miei lettori,
dedico a voi questo tenerissimo spot
pubblicitario e queste parole che
descrivono appieno lo spirito magico
del Natale....
Nel 1897 una bambina scrisse al New York Sun dicendo che i suoi amici le avevano detto che Babbo Natale era un' invenzione. Non esisteva. Voleva che il giornale le dicesse la verità.
E il Sun, con un editoriale che oggi nessun giornalista avrebbe più il coraggio di scrivere, rispose: «Cara Virginia, i tuoi amici si sbagliano. Sono vittime dello scetticismo dei nostri scettici tempi. Credono solo alle cose che vedono. Eppure, Virginia, Babbo Natale esiste. Esiste allo stesso modo in cui esistono l'amore, la generosità, la devozione. E tu sai che queste cose esistono, abbondano, e sono le cose che danno alla tua vita la sua bellezza e la sua gioia. Perché le cose più reali sono quelle che né i bambini né i grandi riescono a vedere».
Oggi si sono commossi anche gli irriducibili!!!
Sfido, guardate qui:
Vi consiglio di seguire su youtube il musical
completo:
I PROMESSI SPOSI - OPERA MODERNA -atto I
I PROMESSI SPOSI - OPERA MODERNA -atto II
---e ora qualche risata:
Ho letto su Focus Junior questi brevi e utili
consigli, ve li posto, vi possono tornare utili:
"Essere simpatici agli insegnanti è molto importante.
Certo, è vero, non si può essere simpatici a tutti e
soprattutto non è colpa vostra se l'insegnante di
matematica adora il compagno del primo banco
anziché te ma, con qualche piccolo consiglio, si
può cercare di entrare nella "rosa" degli alunni
preferiti. Perché la simpatia... anche a scuola aiuta!
Vediamo come!
COSA FARE
Ogni qualvolta incontri un insegnante salutalo e fermati a parlare con lui
Fai vedere che aiuti i compagni e che dai una mano a chi ne ha bisogno
Partecipa alla lezione ma non rispondere sempre tu anche quando l'interrogato è un altro
Condividi quello che sai con i compagni
Fai sentire la tua voce: esprimi le tue idee in modo educato. Ma esprimile!
La chicca? Fatti consigliare un libro da leggere...
COSA NON FARE
Il lecchino...se ne accorgeranno
L'antipatico che ruba la parola al compagno
Il geloso...dei libri, degli appunti, delle cose che si imparano
Non chiedere mai " a cosa serve questa materia? (questo consiglio vale solo per i prof. "vecchio stampo")
E, infine, a questi piccoli consigli aggiungi... tanti sorrisi sinceri, allegria, voglia di stare con gli altri e naturalmente... una buona dose di studio!"
---------------------
Per concludere con autoironia, che pure
non deve mai mancare, vi regalo l'angolo
del sorriso online:
- La scuola è come un mappamondo:la giri e la rigiri,ma è sempre una palla!!! -La scuola è come la gravidanza: nove mesi di MAL DI PANCIA!!
-Se gli asini volassero, la scuola sarebbe un AEROPORTO -Se la scuola fosse il pane allora viva la fame -Dio creò l'inferno e disse: "Cosa posso inventare di peggio?" e inventò la scuola.
-Amo l'amore amo la vita amo la scuola quando è finita.
Dato che un grammo di buon esempio
vale più di un quintale di parole, per
la giornata mondiale del disabile, che
ricorre il 3 dicembre, vi posto un video
breve e tenerissimo....lo dedico ai miei
alunni sportivoni
La creatività è l’arte di sommare due e due ottenendo cinque.Arthur Koestler
Tra le mie passioni c'è il design;
ho pensato allora di invitare i miei
alunni a decorare la loro camera
(mamme permettendo, naturalmente)
con una scritta sulla parete. I versi
o la citazione (in italiano, in inglese,
testo+immagine,...) devono essere
accattivanti, motivanti, emozionanti;
inutile dirlo, la grafica deve essere
attraente e originale, un piacere
per gli occhi e per l'anima!!!
CONSEGNA:
Ognuno crea il suo aforisma e lo
riporta su un foglio da disegno, i
più interessanti e originali finiranno
sul blog e sulle pareti della classe.
Per la festa dell'albero (21 novembre)
quest'anno propongo un libro delicato e
"leggero", poetico e quotidiano: "Mio
nonno era un ciliegio" di Angela Nanetti.
Lo consiglio per fine elementari e
prima media; parla di Tonino e delle
sue vicissitudini familiari, talvolta
amare ma anche divertenti.
Protagonista è un ciliegio che lega
nonno e nipote in modo indissolubile,
vi si legge profondo amore per la
natura, col suo invito ad ascoltare la voce
degli alberi che parlano.....solo a chi
sa ascoltare!
Oggi al laboratorio di lettura
"Lettori in gioco" (prima e seconda
media) siamo andati alla scoperta dei
"classici" della letteratura per ragazzi
di tutti i tempi...
Ad ogni titolo andava assegnato
l'autore, ecco l'elenco:
IL GIARDINO SEGRETO - Burnett Frau HODGSON
KIM, IL LIBRO DELLA GIUNGLA, CAPITANI CORAGGIOSI - Rudyard KIPLING
ROBIN HOOD, IL CONTE DI MONTECRISTO - Alexandre DUMAS padre
IL CORSARO NERO, LE TIGRI DI MOMBRACEM - Emilio SALGARI
VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI, IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA
GIORNI, VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA - Jules VERNE
ZANNA BIANCA, IL RICHIAMO DELLA FORESTA - Jack LONDON
LE AVVENTURE DI TOM SAWYER, IL PRINCIPE E IL POVERO, LE
AVVENTURE DI HUCKLEBERRY FINN - Mark TWAIN
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO, LA GATTA BIANCA - Carlo COLLODI
PICCOLE DONNE, LE PICCOLE DONNE CRESCONO - Louise ALCOTT
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE - Lewis CARROLL
L'ISOLA DEL TESORO, LA FRECCIA NERA - Robert STEVENSON
PETER PAN - James Matthew BARRIE
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO, LE STREGHE, IL GGG - Roald DAHL
CUORE - Edmondo DE AMICIS
LA STORIA INFINITA, MOMO - Michael ENDE
I RAGAZZI DELLA VIA PAAL - Ferenc MOLNAR
IL GIORNALINO DI GIAN BURRASCA - VAMBA
HARRY POTTER - Joanna Katleen ROWLING
10 PICCOLI INDIANI - Agatha CHRISTIE
L'OCCHIO DEL LUPO, KAMO, LA FATA CARABINA - Daniel PENNAC
IL PICCOLO PRINCIPE - Antoine DE SAINT EXUPERY
CANTO DI NATALE , DAVID COPPERFIELD - Charles DICKENS
Sono in realtà consigli di lettura,
con questi libri sono cresciute
generazioni e generazioni di ragazzi
"di qualità"; a mio avviso reggono
benissimo all'assalto del tempo!!!
Per motrare ai miei alunni l'insensatezza
e l'assurdità della guerra, di qualunque
guerra, ho mostrato dei video veramente
d'effetto, un invito a riflettere su questo
tema, purtroppo sempre d'attualità:
Mi riprometto di presentare sempre
gli argomenti da tutti i punti di vista,
in modo da lasciare agli alunni la
possibilità di farsi un'idea il più
possibile personale.
Parlando della Grande Guerra ho
dettato loro anche questa, a mio parere,
"umanissima" poesia di Boris Vian:
IL DISERTORE
In piena facoltà
egregio presidente
le scrivo la presente
che spero leggerà.
La cartolina qui
mi dice terra terra
di andare a far la guerra
quest'altro lunedì
Ma io non sono qui
egregio presidente
per ammazzar la gente
più o meno come me
Io non ce l'ho con lei
sia detto per inciso
ma sento che ho deciso
e che diserterò.
Ho avuto solo guai
da quando sono nato
i figli che ho allevato
han pianto insieme a me.
Mia mamma e mio papà
ormai son sotto terra
e a loro della guerra
non gliene fregherà.
Quand'ero in prigionia
qualcuno mi ha rubato
mia moglie e il mio passato
la mia migliore età.
Domani mi alzerò
e chiuderò la porta
sulla stagione morta
e mi incamminerò.
Vivrò di carità
sulle strade di Spagna
di Francia e di Bretagna
e a tutti griderò.
Di non partire più
e di non obbedire
per andare a morire
per non importa chi.
Per cui se servirà
del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro
se vi divertirà.
E dica pure ai suoi
se vengono a cercarmi
che possono spararmi
io armi non ne ho.
Abbiamo letto i brani più significativi
del romanzo "Il vecchio e il mare" di
Ernest Hemingway in classe; oggi ne
abbiamo apprezzato la trasposizione
filmica nel suggestivo cortometraggio
di animazione, da Oscar, "The old man
and the sea", diretto da A.K. Petrov.
Ve lo posto affinchè lo possiate rivedere
con i sottotitoli in italiano:
Fantastico è il regno di Helium, un magico
luogo della fantasia, dove dirigibili e
mongolfiere trasformano il dolore in speranza
e sorriso.
Un grazie speciale a tutti gli Enzo del mondo
che ci raccontano il finale!
E' un video doloroso, ma la vita è anche questa.....
Non lo vedremo alla LIM.
Se volete, solo se volete, riflettete per
Per il giorno dei morti ho regalato ai
miei alunni questa poesia "disperata":
racconta di un amore che prometteva
eternità e invece ha lasciato solo un
silenzio infinito.
La meravigliosa metafora dell'universo
come ambiente arredato rende l'idea della
casa ormai vuota, triste e desolata.
FUNERAL BLUES di W.H. AUDEN Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, fate tacere il cane con un osso succulento, chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani lamentosi lassù e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto, allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni, i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole; svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco; perché ormai nulla servirà più a nulla.
Solo dopo ho rivelato che era la poesia di
un uomo che aveva perduto il suo compagno;
l'amore è tutto amore e merita sempre e
comunque rispetto....ma questa è un'altra
storia!
Bella, commovente questa pubblicità.
Grazie Sofia per averci regalato un
momento di riflessione e tenerezza....
è proprio vero, l'amore tra fratelli rende
più forti e coraggiosi!
Partecipo volentieri alla giornata
mondiale dell'alimentazione, che
si è tenuta il 16 ottobre 2014, con
questi due video che fanno pensare
.... ci invitano a seguire poche ma
importanti regole di comportamento
"alimentare" per avere col cibo un
rapporto sano ed equilibrato:
Stiamo ripassando il testo descrittivo,
vi posto questo video, già visto alla
LIM, da cui prendere ispirazione...
CONSEGNA
Cogliete dalle immagini, lasciandovi
trasportare dalle magiche note di Vivaldi,
le suggestioni più originali e inedite.
Fondete descrizione oggettiva e soggettiva,
concentrandovi su tutte le percezioni
sensoriali, nessuna esclusa.
Credo che la grammatica debba
essere liberata da quell'alone di
noia, dall'effetto soporifero, che la
pervade.
Per questo, per gli ultimi dieci minuti
di lezione, ho avuto l'idea di
movimentarla un po', con buona
pace della Montessori, spero!
Si prende in esame un periodo
complesso, ad esempio:
Nonostante fossi stanchissimo,/
sono andato al cinema/ e ho visto
un bel film//
PRINCIPALE
sono andato al cinema
(l'alunno incrocia le braccia,
perchè la frase ha senso e non
ha bisogno di niente e nessuno)
COORDINATA
e ho visto un bel film
(l'alunno allarga le braccia in
orizzontale, la frase ha senso
ma si lega alla principale con
la congiunzione coordinante,
è quindi sullo stesso piano)
SUBORDINATA
nonostante fossi stanchissimo
(l'alunno alza le braccia in
alto per "aggrapparsi" alla principale,
infatti da sola la frase non avrebbe senso
e cadrebbe inevitabilmente giù)
Bisogna poi distinguere le
posizioni per la coordinata alla
subordinata, la subordinata alla
coordinata, la subordinata alla
subordinata....insomma c'è ancora
da lavorare, chiederò a voi
ragazzi; sembrerete tanti vigili
che dirigono il traffico, tutto
pur di non scrivere, vero?!!
Terza media: anno di orientamento!
Ho proposto questo video, molto
efficace, che ci aiuta a tenere a bada
paure e pregiudizi.
Steve Jobs, pur inizialmente disorientato,
ha preso comunque la "buona" strada:
La prossima settimana leggeremo
"Le 10 regole della felicità", che
tutti insieme affettuosamente dedichiamo
a Sebastiano, il nostro amico (quasi)
risanato, (tanto per parafrasare Foscolo):
Le 10 regole della felicita'
1 Tra le tante cose che catturano il tuo
sguardo… sii capace di riconoscere quelle
poche che conquistano il cuore. 2 Non credere a chi dice che il mondo
non si cambia. Fai la tua piccola parte
di bene dove ti trovi… e il mondo sarà
già cambiato. 3 Delle gioie assapora la dolcezza, dei
dolori sopporta l’amarezza, perché,
ricorda, la Vita è tutta Vita. 4 Prenditi cura del tuo tempo, usalo
con saggezza, addestrati a riconoscere
l’utilità o l’inutilità dei tuoi pensieri e
delle tue azioni. 5 Non avere paura dei cambiamenti,
è in questi momenti che si plasma il
tuo destino. 6 Non smettere mai di sognare. Fa’ di
ogni sogno un’impronta che preceda il
tuo passo. 7 Possiedi la forza di perdonare. Libera
il tuo cuore dall’odio, solo così guadagnerai
spazio per l’amore. 8 Ama senza paura. Sei un essere speciale,
capace di rendere speciale tutto ciò che ti
circonda. 9 Cammina a testa alta. Cerca lo sguardo
delle persone e non dimenticare che un
incontro significativo vale più di mille
appuntamenti. 10 Credi in te stesso. Il futuro appartiene
a coloro che hanno il coraggio di dire…
“… Io ci sono”.
Infine abbiamo riflettuto sulla lettera
che Giacomo Leopardi, intenzionato
a fuggire di casa, scrisse al padre,
per spiegare le motivazioni del suo
progetto di fuga, poi miseramente fallito:
Tutto questo e le riflessioni fatte sulla natura degli uomini, mi persuasero ch'io benché sprovveduto di tutto, non dovea confidare se non in me stesso. Ed ora che la legge mi ha già fatto padrone di me, non ho voluto più tardare a incaricarmi della mia sorte. Io so che la felicità dell'uomo consiste nell'esser contento, e però più facilmente potrò esser felice mendicando, che in mezzo a quanti agi corporali possa godere in questo luogo. Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero. So che sarò stimato pazzo, come so ancora che tutti gli uomini grandi hanno avuto questo nome. E perché la carriera di quasi ogni uomo di gran genio è cominciata dalla disperazione, perciò non mi sgomenta che la mia cominci così. Voglio piuttosto essere infelice che piccolo, e soffrire piuttosto che annoiarmi, tanto più che la noia, madre per me di mortifere malinconie, mi nuoce assai più che ogni disagio del corpo. I padri sogliono giudicare dei loro figli più favorevolmente degli altri, ma Ella per lo contrario ne giudica più sfavorevolmente d'ogni altra persona, e quindi non ha mai creduto che noi fossimo nati a niente di grande: forse anche non riconosce altra grandezza che quella che si misura coi calcoli, e colle forme geometriche
Vi ricordate il mio vecchio post dal titolo
"L'importante è collaborare" (lo trovate tra
le storie educative) ebbene ho trovato, su
"Cogito et volo", il video relativo.
Gustiamocelo:
Vi ripropongo il breve racconto di
Ghandi: Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese : «Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno». Dio condusse il sant’uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di guardare all’interno. C’era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant’ uomo sentì l’acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato. Avevano tutti l’aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca. Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”. Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l’aprì. La scena che l’uomo vide era identica alla precedente. C’era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l’acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, erano ben nutrite, felici conversavano tra di loro sorridendo. Il sant’uomo disse a Dio : «Non capisco!» – E’ semplice, – rispose Dio, – essi hanno imparato che il manico del cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sé stessi…. ma permette di nutrire il proprio vicino. Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri! Quelli dell’altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi…Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura… La differenza la portiamo dentro di noi!!!
Siamo il cambiamento che vogliamo vedere avvenire nel mondo“.-
L'abbiamo letta in classe, ora
la potete ascoltare in originale....
è la poesia che chiude il social
movie "Italy in a day", che spero
riuscuremo a vedere alla LIM.
Abbiamo commentato che la poesia
può essere dovunque la si cerchi,
il cerchio si stringe e al centro,
tra i pensieri che ci opprimono e i
sorrisi dell'anima, ci siamo noi!
La giornata mondiale degli abbracci
liberi dovrebbe cadere quest'anno il
29 settembre; è una bellissima iniziativa
nata circa dieci anni fa in Australia, con
l'obiettivo di offrire un gesto disinteressato
di generosità....
....per un momento le nostre vite si sono incontrate,
le nostre anime si sono sfiorate...(Oscar Wilde)
Per la giornata mondiale dell'alfabetizzazione
voglio mostrarvi due immagini che fanno
riflettere parecchio: pur di andare a scuola questi
bambini hanno affrontato ostacoli incredibili....
Queste immagini mi hanno ricordato molto
le scene del film "Vado a scuola" di Pascal
Plisson, che racconta l'incredibile realtà
quotidiana di quattro bambini che hanno un
profondo desiderio di imparare.... meditiamo ragazzi!
Coalizziamoci contro i bulli,
non facciamo il loro gioco stando
in silenzio e sminuendo la gravità
dei loro comportamenti; con i
nostri piccoli gesti di generosità
possiamo fare molto, basta solo
crederci!
Facciamo girare questo manifesto,
diffondiamolo, diamo voce a chi
non ne ha...