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domenica 26 marzo 2017
OGNUNO HA IL SUO TEMPO
Dedico questi brevi pensieri ai miei
alunni convinti di essere in ritardo,
che hanno fretta di fare tutte le
esperienze, che scambiano la vita
per una corsa a chi arriva primo...
la prof consiglia: caaaaalmaaaaaa!!!
Qualcuno si è laureato a 22 anni
e ha trovato lavoro a 27; qualcuno
si è laureato a 27 anni e già aveva
un lavoro. C'è qualcuno che è
ancora single ed ha un figlio, altri
che da sposati hanno dovuto
aspettare 10 anni per essere
genitori. Ci sono quelli che sono
una coppia, ma amano altri,
quelli che si amano e non
sono niente e chi sta ancora
cercando qualcuno da amare.
Tutto funziona secondo il nostro
orologio: le persone possono
vivere solo secondo il proprio
ritmo. Può sembrare che i tuoi
amici siano più avanti di te o
che siano più indietro; però
loro si trovano nel loro momento
e tu nel tuo. Vivi con pazienza,
sii forte e credi in te stesso;
non sei in ritardo e non sei
in anticipo... sei nel tuo tempo."
Ognuno ha in sé un orologio unico ed
irripetibile, occorre aspettare il momento
giusto per rendere speciale il proprio percorso
di vita.
lunedì 20 marzo 2017
ABBASSO I PETTEGOLEZZI!
Quando spettegoliamo e
"spelliamo vivo" l'altro,
non abbiamo amore, amicizia,
tutto diventa mercato: vendiamo
i nostri amici, i nostri parenti".
Papa Francesco
Quando i nostri alunni spettegolano,
criticano, malignano, mormorano...
e magari si fanno anche del male,
raccontiamo loro questa storiella:
I tre setacci
Un
giorno qualcuno venne a
far visita a Socrate e gli disse:
- «Ascolta, Socrate, è necessario
che io ti racconti come quel tuo
amico si comporta...». - «Fermati! -
interruppe l’uomo saggio - Hai
passato quello che hai da dirmi
attraverso i tre setacci?». - «I tre
setacci?», rispose l’altro pieno
di stupore. - «Sì, mio caro amico, -
ribadì Socrate, - tre setacci».
far visita a Socrate e gli disse:
- «Ascolta, Socrate, è necessario
che io ti racconti come quel tuo
amico si comporta...». - «Fermati! -
interruppe l’uomo saggio - Hai
passato quello che hai da dirmi
attraverso i tre setacci?». - «I tre
setacci?», rispose l’altro pieno
di stupore. - «Sì, mio caro amico, -
ribadì Socrate, - tre setacci».
- «Esaminiamo allora insieme se
quello che tu hai da dirmi può
passare attraverso i tre setacci.
quello che tu hai da dirmi può
passare attraverso i tre setacci.
Il primo è quello della VERITA'.
Hai controllato se tutto quello che
mi vorresti raccontare
è vero?». - «No, io l’ho sentito
raccontare, e...». - «Bene,
lasciamo stare!... Tu, però,
l’avrai certamente fatto passare
attraverso il secondo setaccio,
quello della BONTÀ; quello
che mi vuoi raccontare, se
non è tutto vero, sarà almeno
qualcosa di buono!...».
Esitante, l’altro rispose: - «No,
non è qualcosa di buono, al
contrario...».
Hai controllato se tutto quello che
mi vorresti raccontare
è vero?». - «No, io l’ho sentito
raccontare, e...». - «Bene,
lasciamo stare!... Tu, però,
l’avrai certamente fatto passare
attraverso il secondo setaccio,
quello della BONTÀ; quello
che mi vuoi raccontare, se
non è tutto vero, sarà almeno
qualcosa di buono!...».
Esitante, l’altro rispose: - «No,
non è qualcosa di buono, al
contrario...».
- «Beh!, - disse ancora il
Saggio, - cerchiamo di servirci
del terzo setaccio, e vediamo
se almeno è UTILE raccontare
ciò che hai voglia di dirmi».
- «Utile?... Non precisamente!».
Saggio, - cerchiamo di servirci
del terzo setaccio, e vediamo
se almeno è UTILE raccontare
ciò che hai voglia di dirmi».
- «Utile?... Non precisamente!».
-
«Ebbene, - disse Socrate
sorridendo, - se ciò che mi
vuoi raccontare non è né vero,
né buono, né utile, io
preferisco non saperlo. In
quanto a te, io ti consiglio
di dimenticarlo...».
APOLOGO GRECO
Non è forse tempo che anche
noi...tiriamo fuori i tre setacci
e li usiamo?
sorridendo, - se ciò che mi
vuoi raccontare non è né vero,
né buono, né utile, io
preferisco non saperlo. In
quanto a te, io ti consiglio
di dimenticarlo...».
APOLOGO GRECO
Non è forse tempo che anche
noi...tiriamo fuori i tre setacci
e li usiamo?
domenica 12 marzo 2017
TEMA ARGOMENTATIVO: LUCI ED OMBRE SUL MONDO FEMMINILE
PER COMINCIARE VI POSTO L'ARTICOLO
DELLA PROF ISABELLA MILANI
Festa della donna: educate i bambini e
soprattutto le bambine alla parità.
8 marzo: Giornata internazionale della donna. Ho già fatto molte riflessioni su questa “Festa della Donna”, che non dovrebbe neanche chiamarsi “festa”, se vogliamo essere pignoli. Ma - si sa - in questa società consumistica tutto viene trasformato in un’occasione di guadagno. E bisognerebbe che ce ne rendessimo conto. Per esempio, come donne, chiedendo agli uomini che non ci regalino le costosissime mimose; né cioccolatini o altro. Non andando a feste organizzate perché le donne possano per una volta scimmiottare il peggio degli uomini, con gli uomini che "concedono" quell'uscita perché sanno che il giorno dopo tutto tornerà come prima.
Se volete, potete leggere quello che ho scritto finora sull'8 marzo cliccando sul link in fondo a questo post.
Oggi vorrei fare una sola riflessione. E mi rivolgo alle donne, ma anche agli uomini.
Il miglior modo di festeggiare la Giornata della donna è quella di chiedersi se state educando i vostri figli – i bambini, ma soprattutto le bambine - a credere nella parità fra uomo e donna. E prima di tutto dovete chiedere a voi stessi se siete convinti della parità.
Cari uomini, ma –al di là delle parole- credete davvero che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini? Usate parole rispettose quando vi rivolgete a loro e quando parlate di loro? Oppure fate battute sessiste – magari davanti ai figli - (apparentemente scherzando, ma in realtà tramandando un’idea della donna come persona inferiore?). Rimproverate la vostra compagna, le urlate, magari “vi scappa” anche solo il gesto di fingere di darle uno schiaffo?
A Natale le regalate il ferro da stiro? L’aspirapolvere? La pentola a pressione?
Care donne, ma –al di là delle parole- credete davvero che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini? O – magari davanti ai figli - parlate degli uomini come se fossero più importanti di voi, persone da “non fare arrabbiare”, da giustificare se vi urlano e vi rimproverano perché “non è pronto in tavola”, o non avete attaccato il bottone della sua camicia”, o preparate sempre gli stessi piatti? Magari, se vi arriva uno schiaffo, o anche solo il gesto di uno schiaffo trattenuto, vi scusate per esservi comportate male e averlo fatto arrabbiare? E continuate a parlare ai vostri figli di “cose da femmine” e “cose da maschio”, o giochi “da bambina” o “da bambino”? Vi fate aiutare nei lavori di casa solo dalla figlia femmina? Ricordatevi che tutto quello che fate insegna ai figli molto di più della parole.
Potrei continuare a lungo, ma per oggi basta. Il mio è solo un invito a festeggiare così la Giornata della donna.
Se ci pensate, vedrete quante cose fate – senza accorgervene- contro la parità di genere. O quante ne vedete fare agli altri. E vi accorgerete che ci sono molti comportamenti che potete modificare perché non ci sia più bisogno di ricordare agli uomini che le donne devono avere gli stessi loro diritti.
LUCIA ANNIBALI PRIMA E DOPO
VIDEO
LIBRI:
Promessi sposi (la monaca di Monza) - Alessandro Manzoni
Piccole donne - Louisa May Alcott
....
RIVEDETE ANCHE IL POST CHE HO DEDICATO ALLA FESTA DELLA DONNA,
FATE RIFERIMENTO ALLA DONNA-ANGELO DEI GRANDI POETI, ALLA CACCIA ALLE STREGHE, AL MOVIMENTO DELLE SUFFRAGETTE, AGLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE DEDICATI ALLE DONNE....
venerdì 10 marzo 2017
LAVORARE CON IL LESSICO
Si tratta semplicemente di inventare un
testo che contenga quante più parole
possibile di ogni settore, usate in modo
appropriato naturalmente!
LESSICO DELLA MEDICINA
geriatria
andrologia
angiologia
dermatologia
ematologia
epatologia
gastroenterologia
ginecologia
endocrinologia
oncologia
ortopedia
pediatria
podologia
radiologia
reumatologia
urologia
tricologia
daltonismo
otorinolaringoiatria
nefrologia
cardiologia
logopedia
acne
jet lag
anoressia
LESSICO DELLA CUCINA
amalgamare
acidulare
bagnomaria brasare
brunoise
carpione
chiffonade
dadolata
glassare
dressage
farcia
flambare
fumetto
gratinare
julienne
mantecare
appassire
bavarese
bottarga
brunch
apericena
caramellare
cous cous
dressare
quenelles
pelare a vivo
schiumare
temperare
LESSICO DELL'ENOLOGIA
pastoso
corposo
ampio
armonico
floreale
fruttato
consistenza
fragranza
degustazione
limpidezza
passito
morbidezza
naso
strutturato
spunto
uvoso
tanninico
(presto aggiungerò le parole suggerite
dal papà di Federica, esperto di vini)
martedì 7 marzo 2017
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