IN PUNTA DI PIEDI
Ho chiesto ai miei alunni di scrivere pensieri e riflessioni dopo
avere ascoltato le testimonianze di Paola Mariangeli, autrice del libro “In punta di piedi”, e di Santina Proietti,
presidentessa dell’Alcli di Rieti. Eccoli:
Paola ci ha raccontato di come è riuscita ad alzarsi “in
punta di piedi”, dopo la triste morte del figlio Simone, per guardare più in là;
secondo me è riuscita a risollevarsi grazie ai ricordi del suo bambino, infatti
come dice il famoso aforisma “non esiste separazione finché esiste il ricordo”.
(Aldo)
Paola ha trasferito il
suo dolore e la sua testimonianza in questo libro. Ora, nonostante tutto, la
sua vita è a colori, anche dopo la morte di Simone; nel momento della malattia
di suo figlio, la signora Paola ha trovato aiuto e conforto nei volontari che la andavano
a trovare. Questa mamma secondo me è l’emblema di una donna energica e determinata,
mi hanno molto colpita le sue parole decise, con dietro una storia forte e
dolorosa come la sua. Mi ha ispirato
volontà e carica personale nel vivere e raccontare l’accaduto. (Rachele)
Paola ha detto che se avesse potuto ricominciare la sua vita
non avrebbe cambiato niente, questo mi fa riflettere molto.(Elena)
Io, da quattordicenne, non oso nemmeno immaginare la sofferenza che ha attraversato quel povero bambino e, soprattutto, i pensieri che ha avuto. Dobbiamo imparare molto dalla signora Paola, perché il suo non è stato un invito a piangerci addosso nei momenti difficili, il suo è stato un invito alla forza, a rimanere attaccati il più possibile alla nostra vita, perché solo così impariamo davvero ad apprezzarla. (Mattia)
Io, da quattordicenne, non oso nemmeno immaginare la sofferenza che ha attraversato quel povero bambino e, soprattutto, i pensieri che ha avuto. Dobbiamo imparare molto dalla signora Paola, perché il suo non è stato un invito a piangerci addosso nei momenti difficili, il suo è stato un invito alla forza, a rimanere attaccati il più possibile alla nostra vita, perché solo così impariamo davvero ad apprezzarla. (Mattia)
Simone ha lasciato troppo presto il nostro mondo provocando
una grande ferita, troppo grande. Spero che un giorno la Signora Paola possa riabbracciare
il suo piccolo angelo. (Giorgia N)
Perdere qualcuno fa male . Non so come la Signora Paola abbia
fatto a reagire così , io non ce l’avrei fatta, mi sarei nascosta dietro al
dolore, lei non l’ha fatto, ha superato questa barriera ed è andata avanti .
Sono certa che ripensa spesso a lui, ai momenti passati insieme, ai suoi
sguardi, alla sua risata, ma certe volte il dolore supera di gran lunga la felicità.
Paola ogni volta che parla di lui ha sempre il sorriso, segno che è stata
orgogliosa di suo figlio. Gli amici di Simone non l’hanno guardato in modo
diverso , né con pena, né con disprezzo; quando è morto gli hanno donato dei
biglietti di addio e hanno messo dei giocattoli sulla sua tomba (Lidia)
La cosa che più mi ha fatto riflettere è stato se Simone
sapeva che da un giorno all’altro poteva mancare e che cosa provava, gli sono
vicino adesso (Filippo)
Prima di morire Simone disse ai suoi genitori di pregare
sempre, di non sentirsi (nell’ultimo saluto) abbandonati perché , anche se ora
si trova in un altro mondo, è come se fosse il loro angelo custode (Aurora S)
La Signora Paola tutt’ora fa parte dell’associazione Alcli
che l’ha resa una persona migliore. E credo che sia proprio questo il
significato del libro, non lasciarsi abbattere dai problemi della vita e
cercare di andare avanti con forza e con tenacia proprio come ha fatto lei.
(Gabriele)
A me ha colpito molto la frase “Quando muore una persona, non
la vedi con gli occhi, ma la senti nel tuo cuore”; questa cosa è vera, perché
la distanza separa due corpi ma non due cuori. Da questa esperienza ho capito
che ci sono cose ben più gravi di un amore adolescenziale finito o di un’amicizia
tradita. (Anna)
A Paola e Simone
Come è arrivato se ne è andato,
quel bambino tanto desiderato,
da quella mamma ormai sconvolta
e dagli eventi della vita travolta.
Ma poi la fede l’ha aiutata
E da Dio è stata chiamata,
è stata chiamata per servire il mondo
grazie al suo racconto così profondo,
i cuori della gente ha riempito di amore
e ai bisognosi ha ricolmato il cuore.
Adesso sulle spalle ha una storia,
che di tutti ascolta
le opinioni,
una storia vera, fatta di mille emozioni
(Alessandro)
Simone ha detto alla madre “io ti sarò accanto” e ha
mantenuto la parola. Ogni bambino è bello per quello che è, in tutte le situazioni,
dalla più normale alla più fragile, e lui secondo me è bellissimo. (Letizia)
Quella di Simone è una vita che, pur essendo scivolata via in
punta di piedi, ha lasciato orme indelebili nella sabbia del mare, che lui
amava tanto. Però Simone era anche attaccato alla vita, una vita che non voleva
lasciarsi sfuggire tra le dita e così faceva l’unica cosa che potesse fare:
regalare sorrisi (Chiara)
Quando la prof mi diede il libro francamente pensai che sarebbe stato una noia assoluta, invece
cominciò a riempirmi il cuore di malinconia ma anche di pensieri profondi…sono
entusiasta di aver conosciuto Paola e ringrazio Dio che ci siano persone come
lei. (Alessia)
Quando ho visto Paola ho capito subito la forza con cui è
riuscita ad andare avanti, la stessa con la quale andrà avanti ancora fino a
che arriverà il momento di riabbracciare il suo Simone (Giuseppe)
Mentre Paola raccontava la sua storia mi è venuto un senso di
tristezza e anche un vago sentimento di
impotenza perché, in questi casi, non si
può fare più di tanto per aiutare le persone che amiamo (Edoardo)
Della signora Paola ho apprezzato soprattutto la forza e il
coraggio con cui ha raccontato la sua storia, riuscendo a trasmettere l’importanza
di valori inestimabili. Però Simone non ha mai lasciato la sua mamma, che lo ritrova
in tutte le cose che fa, soprattutto
nella sua attività di volontariato. Paola, insieme alla signora Santina
Proietti (presidente dell’Alcli), aiutano le persone con problemi di salute e
difficoltà economiche fornendogli un alloggio, ma soprattutto amore e
compagnia. La signora Santina e la signora Paola ci hanno dato prova di una
forza e un amore infiniti. (Niccolò)
A mio parere le persone come Simone che sono passate nella
malattia o in momenti difficili, hanno qualcosa in più da dire. La malattia,
per quanto crudele e spietata lascia un segno indelebile: il sorriso, il
sorriso di chi ha lottato. Il modo in cui Simone apprezzava e amava la sua vita
nonostante la malattia mi incanta. Ma un’altra cosa che mi stupisce è il
coraggio di questa madre che, prendendo
forza, si è rialzata e ha teso una mano al prossimo. E’ così, con piccoli
gesti, che è entrata a far parte della famiglia dell’Alcli, con un grande peso
sulle spalle ma con l’altruismo impresso nel cuore, così come tutti gli altri
volontari. Uscendo dalla stanza mi sono sentita un po’ scossa, ma felice,
felice di sapere che da qualcosa di terribile come la malattia e la morte possa
essere nato qualcosa di eccezionale come l’Alcli. Grazie. (Aurora C)
Simone, a soli 6 anni, ha provato e sperimentato sulla sua
pelle, ciò che vuol dire soffrire. A soli 6 anni ha capito ciò che gli adulti a volte non capiscono in
tutta la loro vita: la bellezza della vita stessa. “In punta di piedi” è un
bellissimo libro che ti cambia la vita, te ne fa capire l’importanza , ti fa
capire come sei fortunato a svegliarti la mattina e vedere la luce che filtra
dalla finestra, ad alzarti dal letto e saperti vestire da solo, tornare a casa
dopo scuola e trovare una famiglia che ti accoglie, avere un tetto sotto il
quale dormire… ciò che molti non hanno. Simone e sua madre ci insegnano che
anche dalla sofferenza si può ricavare un sorriso. Paola Mariangeli, insieme a
suo figlio, ha attraversato un momento di debolezza, tutti abbiamo passato un
momento di fragilità, ma per lei ciò che è stato debolezza nel passato adesso è
forza per il futuro (Silvia)
Essendoci nel mondo circa sette miliardi di persone può
accadere che alcune sviluppino delle malattie, alcune curabili e altre non. In
questo secondo caso neanche Dio in
persona può fare qualcosa e tu, come Simone, semplice granello di sabbia, puoi solo goderti,
nel modo migliore, il prezioso tempo che ti resta. (Samuele)
Due ore di scuola hanno avuto uno scopo: insegnarci a combattere e a reagire anche nei
momenti più difficili. Il volontariato ha fatto sentire Paola una persona
migliore, più in pace con se stessa. Io ammiro molto questa madre perché, anche
se nonostante tutti gli sforzi non è riuscita a salvare il figlio, ha avuto
comunque la prontezza di non arrendersi al dolore e di reagire con forza e
tenacia. A mio avviso Simone continua ad essere vicino alla madre e a darle la
carica necessaria, incitandola a non arrendersi. Ora Simone è in un posto
migliore dove non soffre ed è tranquillo, questo Paola lo sa e anche per questo
riesce a raccontare la storia sorridendo. (Mattia L)
Oggi Paola si dedica al volontariato, cosa che la rende molto
fiera e sollevata, ad ascoltare e leggere questa storia ho provato tristezza e
ho pianto, ma poi ho pensato a Simone che gioca con gli angeli ed è tornato di
nuovo il sorriso. (Eva)
Paola Mariangeli ci ha raccontato la storia del piccolo
Simone per farci capire quali sono i valori più importanti della nostra vita,
non un cellulare o una felpa firmata, ma la luce che ogni giorno illumina i
nostri occhi, i sorrisi, le carezze, i piccoli gesti che la vita ci offre. Ci
sono persone che ogni mattina aprono gli occhi con il dubbio del domani, senza
un futuro, eppure hanno fede, riescono a trovare la gioia nelle piccole “grandi”
cose; ognuno di noi si affanna alla ricerca della grandezza e della ricchezza,
ma è la ricchezza del nostro animo che dovrebbe essere l’essenza di ogni nostra
giornata, la convinzione che essa vada vissuta attimo per attimo. Ci sono
persone meravigliose che lavorano nel silenzio, donando se stesse, il proprio
amore, il proprio tempo: sono i volontari che ogni giorno si dedicano a chi
soffre, a chi è chiamato ad affrontare malattie improvvise e che spesso si
trova di fronte al buio di un baratro. Dobbiamo imparare a donare, ad aiutare il
prossimo, così da riempire i nostri cuori di meraviglia e infinito amore.
Dobbiamo farlo in silenzio….”In punta di piedi” (Agnese)
Ragazzi, la signora Paola è stata felicissima
delle vostre parole, le considera un enorme
regalo, vi ringrazia tutti dal profondo
del cuore e vi saluta caramente.
Bravi, sono fiera di voi, la prof.👍😃⛄
Ragazzi, la signora Paola è stata felicissima
delle vostre parole, le considera un enorme
regalo, vi ringrazia tutti dal profondo
del cuore e vi saluta caramente.
Bravi, sono fiera di voi, la prof.👍😃⛄
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