giovedì 25 ottobre 2012

PALETTE MONTESSORIANE

La grammatica può essere anche una
bella fiaba, ce lo insegna la Montessori.
Per rendere più digeribile l'analisi delle
nove parti del discorso si può raccontare
agli alunni una storia avvincente di principi,
inservienti, segnali stradali, linee ferroviarie...

Si parte dai simboli:

PARTI VARIABILI:

NOME       TRIANGOLO NERO
VERBO      CERCHIO  ROSSO
PRONOME  TRIANGOLO VIOLA
AGGETTIVO TRIANGOLO BLU
ARTICOLO TRIANGOLO CELESTE

PARTI INVARIABILI:

AVVERBIO  CERCHIO ARANCIONE
CONGIUNZIONE RETTANGOLO ROSA
PREPOSIZIONE  LUNETTA VERDE
INTERIEZIONE ESCLAMATIVO GIALLO

si passa poi alla fiaba:

(Narratore) C’era una volta un principe
molto potente che governava un paese
molto speciale: il paese delle parti del
discorso (nome, un triangolo nero).
Il principe era accompagnato quasi
sempre da un piccolo inserviente (articolo,
triangolino equilatero celeste chiaro).
Se il principe era di buon umore, portava
con sè un altro inserviente, più grande del
primo. Allora tutta la gente aveva il piacere
di vedere che specie di principe fosse (aggettivo,
triangolo equilatero blu).
A volte il principe non aveva voglia di farsi
vedere, inviava allora un rappresentante che
doveva camminare tutto solo, senza alcun
servitore (pronome, triangolo isoscele viola).
(Il principe racconta). Quando arrivai nel
nuovo paese, non riuscivo a trovare la strada.
Improvvisamente vidi sul bordo della via alcune
piccole falci verdi. Erano i segnali stradali che
indicavano dove si poteva trovare qualcosa,
oppure quale direzione prendere (preposizione,
mezzaluna verde).
Il sole rosso rotolava attraverso il cielo e
faceva vivere tutti armoniosamente (verbo,
cerchio rosso).
Il sole, poi, non era sempre solo nel cielo:
talvolta arrivava la piccola luna, ad aumentare
la sua luminosità. Allora, improvvisamente,
si poteva vedere anche quale aspetto avesse
il sole, dove stesse in quel momento, o quando
sarebbe nuovamente andato via (avverbio,
cerchio più piccolo arancione).
(Narratore). Ogni cosa era organizzata nel
modo migliore nel paese del principe.
Nessuno lì lavorava da solo: si riunivano
per parlarsi. Tutte le città erano collegate
da linee ferroviarie. In questo modo ci si
poteva riunire velocemente: bastava
sedersi in treno (congiunzione, una
barretta rosa).
In questo bel paese  non sempre tutto era
tranquillo. Talvolta la gente esclamava a
gran voce sillabe o parole, quando era
contenta o triste, come: ehi, oh, oppure
ahimè (interiezione, punto esclamativo
dorato).
Ora abbiamo fatto la conoscenza di tutti i
rappresentanti del paese del principe.
E’ un paese interessante.
Più a lungo ci si ferma, meglio lo si conosce.
Spesso ci si stupisce perchè succede che una
parte del discorso assuma la funzione di
un’altra.
Ma questi sono segreti che si possono scoprire
solo via via, lentamente.

La fase finale  prevede la realizzazione delle
"palette montessoriane", una cannuccia da bibita
con un cerchio di carta in cima, (idea di Valentina)
con cui giocare; oltre all'aspettp  ludico del gioco
l'insegnante può misurare l'apprendimento di tutti
gli studenti in modo simultaneo.
Esempio pratico: si formula una frase, simpatica,
che riguardi magari gli alunni stessi, poi il prof
scandisce  a voce alta ogni singola "parte del
discorso" che i ragazzi devono individuare,
sollevando il alto, a mo' di vigili urbani,  il più
velocemente possibile, la paletta giusta!!!!!




 

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