domenica 26 ottobre 2014

AMORE E MORTE

Per il giorno dei morti ho regalato ai
miei alunni questa poesia "disperata":
racconta di un amore che prometteva
eternità e invece ha lasciato solo un
silenzio infinito.
La meravigliosa metafora dell'universo
come ambiente arredato rende l'idea della
casa ormai vuota, triste e desolata.

FUNERAL BLUES di W.H. AUDEN
Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.


Incrocino aeroplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.


Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.


Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
perché ormai nulla servirà più a nulla.



Solo dopo ho rivelato  che era la poesia di
un uomo che aveva perduto il suo compagno;
l'amore è tutto amore e merita sempre e
comunque rispetto....ma questa è un'altra
storia!

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