Ho proposto questo video, molto
efficace, che ci aiuta a tenere a bada
paure e pregiudizi.
Steve Jobs, pur inizialmente disorientato,
ha preso comunque la "buona" strada:
"Le 10 regole della felicità", che
tutti insieme affettuosamente dedichiamo
a Sebastiano, il nostro amico (quasi)
risanato, (tanto per parafrasare Foscolo):
Le 10 regole della felicita'
1 Tra le tante cose che catturano il tuo
sguardo… sii capace di riconoscere quelle
poche che conquistano il cuore.
2 Non credere a chi dice che il mondo
non si cambia. Fai la tua piccola parte
di bene dove ti trovi… e il mondo sarà
già cambiato.
3 Delle gioie assapora la dolcezza, dei
dolori sopporta l’amarezza, perché,
ricorda, la Vita è tutta Vita.
4 Prenditi cura del tuo tempo, usalo
con saggezza, addestrati a riconoscere
l’utilità o l’inutilità dei tuoi pensieri e
delle tue azioni.
5 Non avere paura dei cambiamenti,
è in questi momenti che si plasma il
tuo destino.
6 Non smettere mai di sognare. Fa’ di
ogni sogno un’impronta che preceda il
tuo passo.
7 Possiedi la forza di perdonare. Libera
il tuo cuore dall’odio, solo così guadagnerai
spazio per l’amore.
8 Ama senza paura. Sei un essere speciale,
capace di rendere speciale tutto ciò che ti
circonda.
9 Cammina a testa alta. Cerca lo sguardo
delle persone e non dimenticare che un
incontro significativo vale più di mille
appuntamenti.
10 Credi in te stesso. Il futuro appartiene
a coloro che hanno il coraggio di dire…
“… Io ci sono”.
Infine abbiamo riflettuto sulla lettera
che Giacomo Leopardi, intenzionato
a fuggire di casa, scrisse al padre,
per spiegare le motivazioni del suo
progetto di fuga, poi miseramente fallito:
Tutto questo e le riflessioni fatte
sulla natura degli uomini, mi
persuasero ch'io benché sprovveduto
di tutto, non dovea confidare se non
in me stesso. Ed ora che la legge mi
ha già fatto padrone di me, non ho
voluto più tardare a incaricarmi della
mia sorte. Io so che la felicità dell'uomo
consiste nell'esser contento, e però più
facilmente potrò esser felice mendicando,
che in mezzo a quanti agi corporali possa
godere in questo luogo. Odio la vile
prudenza che ci agghiaccia e lega e
rende incapaci d'ogni grande azione,
riducendoci come animali che attendono
tranquillamente alla conservazione di
questa infelice vita senz'altro pensiero.
So che sarò stimato pazzo, come so
ancora che tutti gli uomini grandi hanno
avuto questo nome. E perché la carriera
di quasi ogni uomo di gran genio è
cominciata dalla disperazione, perciò
non mi sgomenta che la mia cominci così.
Voglio piuttosto essere infelice che piccolo,
e soffrire piuttosto che annoiarmi, tanto
più che la noia, madre per me di mortifere
malinconie, mi nuoce assai più che ogni
disagio del corpo. I padri sogliono giudicare
dei loro figli più favorevolmente degli altri,
ma Ella per lo contrario ne giudica più
sfavorevolmente d'ogni altra persona, e
quindi non ha mai creduto che noi fossimo
nati a niente di grande: forse anche non
riconosce altra grandezza che quella che
si misura coi calcoli, e colle forme
geometriche
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