di Neruda" di Antonio Skarmeta, ad un
certo punto l'idea: Mario Jimenez
registra al grande poeta, malato di nostalgia,
i suoni dell'isola:
Numero uno: onde alla cala di sotto. Piccole.
Numero due: onde grandi.
Numero tre: vento della scogliera.
Numero quattro: vento dei cespugli.
Numero cinque: reti tristi di mio padre.
Numero sei: campane dell'Addolorata, con prete.
Numero sette: cielo stellato dell'isola.
Bello però, non me n'ero mai accorto che era così bello.
Numero otto (registra il rumore del suo bambino nella pancia della moglie):
cuore di Pablito."
questa è la scena del film "Il postino",
con Massimo Troisi:
Consegna:
poesia sonora: registrare col cellulare
i suoni della primavera e della Pasqua...
questo è ciò che ho ascoltato:
1- vento leggero tra i rami fioriti
2- ruscello di campagna che scorre lento
3- gatti in amore che miagolano in giardino
4- uovo di Pasqua che viene scartato
5- allegro cinguettio degli uccellini
6- suono di campane in lontananza
7- profumo "vero" di un fiore appena sbocciato...
qui finisce la poesia sonora e inizia quella sinestetica e
sensoriale,
grazie Adele e Stella!
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