L'empatia è il tuo dolore nel mio cuore,
è la capacità di mettersi nei panni degli
altri, non giudicarli ma comprenderli,
ritengo sia una qualità essenziale
per gli insegnanti, è importante infatti
entrare in empatia con i propri studenti,
per capire, intuire meglio la loro realtà,
aiutandoli a sentirsi accettati.
L'etimologia di questa parola deriva dal
greco en (dentro) + pathos (soffrire, affetto),
letteralmente "sentire in" , cioè la capacità
di comprendere e condividere gli stessi
pensieri e sentimenti dell'altro.
L'origine della parola ha un che di poetico,
rimanda infatti alla compartecipazione
emotiva che si creava tra i cantori dei
poemi epici e il loro pubblico, generando un
flusso di sentimenti e sensazioni efficace,
coinvolgente, totalizzante.
Gli spettatori si immedesimavano, si
sentivano coinvolti, vivendo le stesse gioie
e gli stessi affanni dell'attore-aedo,
amalgamandosi con l’opera e con i personaggi
che stavano ammirando.
L'essere empatici dipende molto da noi,
è basilare stabilire relazioni fertili e di
qualità, ce lo dimostra questo delizioso
cartoon di Bruno Bozzetto:
Le immagini parlano chiaro, l'empatia
è il contatto, la condivisione di idee e
sensazioni, è l'interazione tra cuori aperti
all'accoglienza dell'altro senza esprimere
giudizi, è la capacità di lasciar risuonare
i sentimenti altrui in noi, amplificando
la gioia e la positività.
Senza dubbio è una delle parole che più amo
dell’intero vocabolario, ed è certamente quella
che più va coltivata nella nostra vita quotidiana.
Provare istantaneamente quel che prova l’altra
persona non è facile, ma a mio avviso occorre
lavorare su questo “settimo senso”, su questa
sfida emotiva, migliorando noi stessi e i nostri
alunni; se riuscissimo anche poco nel nostro
intento il mondo sarebbe sicuramente un posto
più sereno e colorato.
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