mercoledì 20 maggio 2015

UNA PREGHIERA LAICA

Ho scoperto, grazie al mio alunno
Sebastiano, una preghiera speciale,
è una sorta di ricalco poetico del
Padre Nostro, è un canto solenne
e disperato al nostro Mare, teatro
di civiltà preziose e avventure senza
tempo, sconvolto da tanto sangue
innocente, che macchia le sue acque
care ai nostri Padri.

Erri De Luca ha recitato questa sua
poesia, sull’ultima tragedia nel Canale
di Sicilia, nel programma "Piazza pulita";
“Mare nostro” non è che una dolorosa
riflessione sulla vita, sulla morte, sulle
vane speranze sulle quali veglia il
Mediterraneo, con la sua tenera carezza
ed il  pietoso abbraccio....

Mare nostro che non sei nei cieli
e abbracci i confini dell’isola e del mondo,
sia benedetto il tuo sale,
sia benedetto il tuo fondale.
Accogli le gremite imbarcazioni
senza una strada sopra le tue onde,
i pescatori usciti nella notte,
le loro reti tra le tue creature,
che tornano al mattino con la pesca
dei naufraghi salvati.
 
Mare nostro che non sei nei cieli,
all’alba sei colore del frumento,
al tramonto dell’uva di vendemmia,
ti abbiamo seminato di annegati
più di qualunque età delle tempeste.
 
Mare nostro che non sei nei cieli,
tu sei più giusto della terraferma,
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le abbassi a tappeto.
Custodisci le vite, le visite cadute
come foglie sul viale,
fai da autunno per loro,
da carezza, da abbraccio e bacio in fronte
di madre e padre prima di partire.
AMEN
 

Nessun commento:

Posta un commento